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Russia, fuga da Mosca: esauriti tutti i voli, cosa sta succedendo dopo il discorso di Vladimir Putin

Dopo la mobilitazione parziale invocata dal leader del Cremlino Vladimir Putin, arrivano notizie di un fuggi fuggi da Mosca: esauriti i voli

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

La mobilitazione parziale invocata da Vladimir Putin nella mattinata di mercoledì 21 settembre 2022 sta causando una escalation non solo militare, ma anche civile: sarebbero già andati esauriti i voli per lasciare Mosca e ora anche la Cina invoca il cessate il fuoco.

Voli esauriti per lasciare Mosca: la situazione

Primi effetti dell’ormai già celebre discorso di Putin alla nazione. Le parole del leader del Cremlino hanno innalzato alle stelle la tensione per la guerra in Ucraina e non solo, scatenando anche la reazione di coloro che si trovano all’interno della Federazione Russa.

Stando a quanto riportano le agenzie di stampa estere, tutti i voli da Mosca sono andati esauriti in poche ore. Non ci sarebbero più posti disponibili dalla capitale russa verso Istanbul, Yerevan (Armenia) e Baku (Azerbaigian).

L’Aeroporto Domodedovo di Mosca

Non solo: zero disponibilità anche per le rotte che portano al Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan – tolti dal sito web delle compagnie aeree. Il prezzo dei voli sarebbe schizzato alle stelle: 5.000 euro per un biglietto verso Dubai e prime disponibilità per nuovi voli solo a partire da venerdì.

Anche la Cina chiede il cessate il fuoco in Ucraina

Stando a quanto riporta Ansa, le ricerche sul sito web più popolare in Russia per l’acquisto di voli, Aviasales, sono cresciute esponenzialmente. Non è neppure l’unica conseguenza delle parole pronunciate in mattinata da Vladimir Putin.

La Cina, partner molto vicino al Cremlino e che non ha mai scaricato Putin durante questi primi 7 mesi di guerra, ha sollecitato un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, invitando al dialogo per una risoluzione pacifica.

La possibile e temuta escalation – anche nucleare – sembra preoccupare anche i vertici di Pechino: il Ministro degli Esteri Wang Wenbin ha parlato di posizione cinese “coerente e chiara”, ma allo stesso temo si appella ad un modo per affrontare le “legittime preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti”.

Cosa ha detto il leader russo Vladimir Putin

Come detto, tutto è partito dal discorso alla nazione di Putin. In un discorso diffuso solo questa mattina, il leader russo ha parlato di nuovi passi da fare ora che il Donbass è stato “parzialmente liberato” e che gli stessi territori hanno indetto un referendum per l’annettersi alla Russia.

Allo stesso tempo, ha annunciato aumenti dello sforzo bellico per continuare la cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina: una nuova mobilitazione parziale che ha portato al richiamo di circa 300.000 militari riservisti.

“La leva riguarderà solo cittadini che al momento sono parte delle riserve – ha dichiarato Putin – Il decreto è già stato firmato”. Per il cancelliere tedesco Scholz, l’annuncio del capo del Cremlino è un “atto di disperazione“.

FAQ

Quanto è grande l'esercito russo?

Secondo le stime del 2020, l'esercito russo è il secondo di maggior rilievo dopo quello degli Stati Uniti: conterebbe circa 900.000 soldati effetti e 1.200.000 riservisti. Il Comandante in capo è Vladimir Putin.

Cosa sono i riservisti dell'esercito?

Col termine riservisti si indicano i militari della riserva, ovvero appartenenti ad una delle classi in congedo e che possono essere richiamate in caso di guerra.

Fonte foto: IPA

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