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Ucraina, annunciati referendum per l'annessione alla Russia in Donbass: quando si terrano

Le Repubbliche Popolari di Lugansk e Donetsk e la regione di Kherson in Ucraina hanno indetto referendum per annettersi alla Russia: la replica

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A sette mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, le auto-proclamate Repubbliche del Donbass hanno annunciato referendum per l’annessione alla Russia. Il Cremlino aveva incitato per questa soluzione. Già stabilite le date del voto nelle regioni contese tra Kiev e Mosca.

Il Donbass al voto per l’annessione alla Russia

Sale la tensione politica nelle regioni contese dell’Ucraina: nella giornata di oggi, martedì 20 settembre 2022, il presidente della Repubblica Popolare di Lugansk Leonid Pasechnik, l’omologo della regione di Donetsk Denis Pušilin e il capo dell’amministrazione a Kherson Vladimir Saldo hanno reso noto che sono stati indetti una serie di referendum.

I due oblast’ del Donbass e la regione attualmente sotto controllo russo di Kherson hanno quindi intenzione di far votare su una possibile annessione ai territori russi e sono già stati firmati i provvedimenti necessari, riferiscono le agenzie russe.

Leonid PasechnikFonte foto: IPA
Leonid Pasechnik, capo di Stato della non riconosciuta Repubblica Popolare di Lugansk

Nello specifico, la consultazione popolare nella zona orientale del Paese verrà votato dal 23 al 27 settembre 2022.

Il Cremlino sostiene il referendum

Le due Repubbliche Popolari, auto-proclamatesi tali nel 2014, attualmente sono riconosciute solo da un pugno di Paesi nel mondo: Corea del Nord, Siria e naturalmente Russia.

Nelle prime ore della giornata, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev si era espresso in tal senso tramite Telegram, sostenendo la necessità di indire referendum nel Donbass.

“Sono di grande importanza non solo per la protezione sistemica dei residenti della Repubblica di Luhansk e Donetsk e di altri territori liberati, ma pure per il ripristino della giustizia storica” ha detto.

La risposta dell’Ucraina

Da Twitter, è arrivata una prima risposta all’annuncio delle consultazioni popolari. Il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, ha scritto: “I ‘falsi referendum’ non cambieranno nulla. Né lo farà alcuna ‘mobilitazione ibrida’. La Russia rimane un aggressore che occupa illegalmente e l’Ucraina ha tutto il diritto di liberare i suoi territori e continuerà a farlo qualunque cosa la Russia abbia da dire”.

Nelle scorse ore, il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak aveva replicato alle parole di Medvedev. “I propagandisti russi ritengono che i referendum siano una panacea. Ho brutte notizie – ha scritto su Twitter – Donetsk, Luhansk, la Crimea sono Ucraina. Qualsiasi tentativo di ridipingere le bandiere è una finzione che non cambierà nulla per noi, né per i nostri partner”.

In attesa del voto, il capo amministrazione di Kherson Vladimir Saldo si dice certo che “certo che la leadership della Federazione Russa accetterà i risultati del referendum e la regione di Kherson diventerà parte della Russia”.

ucraina-referendum-donbass Fonte foto: IPA
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