Roma, 14enne scomparso dopo un colloquio con i servizi sociali
Sparito da giovedì per paura di essere portato in una struttura, sono scattate le ricerche per Alessandro Cesarini
Un ragazzino di 14 anni è scomparso da giovedì mattina dopo un colloquio con i servizi sociali a Civitavecchia, in provincia di Roma. A lanciare l’allarme, come riporta Ansa, sono stati i familiari che venerdì pomeriggio hanno presentato una denuncia di scomparsa alla polizia. Secondo le prime ipotesi, il ragazzo potrebbe essersi allontanato per paura di essere portato in una struttura.
I familiari hanno raccontato che giovedì mattina alle 7 erano andati a svegliarlo e non lo hanno trovato in camera. Le ricerche per Alessandro Cesarini sono scattate immediatamente.
Al momento della scomparsa, alla periferia Campo dell’Oro di Civitavecchia, il 14enne indossava una felpa con cappuccio, jeans e scarpe da ginnastica Nike.
L’appello del padre
I componenti della famiglia hanno lanciato diversi appelli su Facebook, diffondendo foto di Alessandro nella speranza di ricevere segnalazioni dagli utenti.
Sergio, il padre del ragazzino, ha scritto: “Mio figlio è impaurito e disperato in quanto i servizi sociali di questa città con continue pressioni mentali lo hanno rinchiuso immotivatamente dentro una struttura inadeguata per lui”.
Questo l’appello del padre: “Chiedo da padre e faccio questo appello a chiunque abbia visto o notato qualcosa di farmi sapere al più presto, nel caso di contattarmi privatamente”.
“Ale torna a casa che papà non permette a nessuno di farti del male. Tvb puffetto mio”, ha concluso il padre sul social network, aggiungendo il suo numero di telefono.
Il sospetto della madre
La madre di Alessandro, Sara Di Giuseppe, ha parlato del suo sospetto su Facebook: “I giorni passano e la paura aumenta ogni secondo, non si vive più, la lucidità ad oggi è poca e fa ancor più paura la mente che viaggia e crea film nella mia testa”.
“Alessandro è un ragazzo buono”, ha spiegato la madre, “che spesso si fida di tutti e non vorrei si sia fidato della persona sbagliata: ogni minimo sospetto può essere utile a noi e alle forze dell’ordine”.