Rogo di Primavalle, 50 anni fa morivano i fratelli Mattei, Meloni e La Russa ricordano la strage
Nel rogo di Primavalle morirono due giovani ragazzi, i fratelli Mattei: Meloni e La Russa ricordano l'accaduto
La notte tra il 15 e il 16 aprile del 1973 morivano a Roma, nell’incendio della propria casa, Stefano e Virgilio Mattei. Il rogo di Primavalle, appiccato da estremisti di sinistra per colpire il padre dei ragazzi, segretario locale del MSI, viene ricordato oggi dalle maggiori cariche dello Stato.
- Cosa fu il rogo di Primavalle
- La vicenda processuale e la prescrizione
- Le dichiarazioni di Meloni e La Russa
Cosa fu il rogo di Primavalle
Gli Anni di Piombo, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80, sono stati un periodo tragico della storia d’Italia durante i quali la violenza a sfondo politico era molto frequente.
Il 16 aprile 1973, esattamente 50 anni fa, si verificò uno degli episodi più cruenti. L’appartamento di Mario Mattei, segretario della sezione locale del Movimento Sociale Italiano, partito di estrema destra, fu dato alle fiamme da alcuni militanti di estrema sinistra.
L’incendio si sviluppò rapidamente nella casa di Primavalle, a nord ovest di Roma, dove l’uomo viveva con la moglie e sei figli. Padre, madre e quattro figli, tra cui il più piccolo e le tre ragazze, riuscirono a salvarsi dal rogo.
Virgilio di 22 anni e Stefano di 10 rimasero però intrappolati, e morirono bruciati. Le successive indagini si indirizzarono verso la formazione di sinistra extraparlamentare Potere Operaio, ma si svolsero in un clima teso.
La vicenda processuale e la prescrizione
La vicenda processuale fu complessa. I tre imputati individuati furono assolti in primo grado, condannati in appello dopo un processo bis ordinato dalla cassazione e infine, nel 2003, il reato fu prescritto.
Nel frattempo però tutti gli imputati erano fuggiti all’estero o si erano resi irreperibili. Nel 2003 intervenne la prescrizione della condanna a 18 anni, a causa di come era stata elaborata la sentenza.
Seguirono due tentativi di riaprire il processo, entrambi con l’ipotesi di reato di strage, questa volta per individuare i mandanti del rogo. Nessuno dei due è però giunto a conclusione.
Le dichiarazioni di Meloni e La Russa
Sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che il presidente del Senato Ignazio La Russa hanno ricordato la strage avvenuta mezzo secolo fa.
La leader di Fratelli d’Italia e capo del governo ha dichiarato: “Il 16 aprile di cinquant’anni fa l’Italia e Roma hanno vissuto una delle pagine più buie della storia nazionale“.
Il presidente del Senato ha invece ricordato la mancanza di condanna per i responsabili: “Per Virgilio e Stefano si chiedeva giustizia e non vendetta ma gli assassini, purtroppo, ancora oggi non hanno mai pagato“.