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Roberto Sergio replica a Fabio Fazio sul regolamento di Sanremo dopo l'attacco alla Rai: lo schiaffo dell'ad

Lo scontro tra Fabio Fazio e la Rai si risolve con la risposta di Roberto Sergio: "Non c'è nessuna novità". No a regole contra personam

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Botta e risposta tra Fabio Fazio e l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio. In un’intervista, Fazio avevano citato il nuovo regolamento di Sanremo in base al quale nei tre giorni successivi alla chiusura del festival, il vincitore non potrà andare ospite in trasmissioni che non siano della Rai. Sospettoso, il conduttore di Che Tempo Che Fa, si era domandato se la nuova norma del regolamento fosse stata pensata contro il suo programma. Sergio replica e nega l’accusa.

La risposta di Roberto Sergio

Il vincitore di Sanremo non potrà andare per tre giorni ospite in trasmissioni che non siano della Rai. Questa la nuova norma del regolamento del Festival di Sanremo che aveva creato perplessità, in particolare a Fabio Fazio, ex conduttore di Rai.

Al dubbio, espresso pubblicamente, risponde Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai:

Il vincitore di Sanremo, la sera della domenica, andava da Fabio Fazio… quando era in Rai. Ora che lui è alla Nove, rete concorrente, il vincitore sarà sempre ospite in Rai. Non vedo alcuna differenza col passato.

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Sergio: “La televisione è la Rai”

Nell’intervista a Roberto Sergio, l’amministratore delegato ha negato che siano state fatte regole contra personam (come aveva invece sospettato l’ex conduttore Rai). Secondo l’ad “non c’è nessuna novità”. La polemica di Fazio sarebbe quindi (per usare le parole di Roberto Sergio) un motivo in più per contestare la Rai.

Sergio ha voluto omaggiare la Rai dicendo che, “nonostante i profeti di sventura, anche per il futuro, in Italia la televisione è la Rai. Che continuerà a contribuire alla costruzione dell’identità nazionale, consentendo ai cittadini di riconoscersi dentro una memoria che appartiene a tutti”.

70 anni di Rai

Per i 70 anni della Rai, l’amministratore delegato Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi, hanno lanciato un messaggio “alla memoria, all’orgoglio e alla responsabilità che la Rai ogni giorno incarna, poiché  valori fondanti dell’essere servizio pubblico“. Si legge, ancora, un’omaggio alla memoria di quanto Rai ha fatto per la crescita del sapere del Paese, l’orgoglio di essere “la più grande azienda culturale del Paese” e il pilastro del pluralismo e della democrazia, oltre che motore dell’industria dell’audiovisivo nazionale.

Nella nota sono stati previsti i necessari ringraziamenti alle donne e agli uomini che hanno reso la Rai grande nel corso degli ultimi settant’anni, ma anche un auspicio per un 2024 fatto di innovazione, transizione digitale, sostenibilità, inclusione e parità.

Fonte foto: ANSA/ANSA

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