Yana Malayko, il video del padre contro il presunto assassino in diretta tv: “Pagherà il prezzo più alto”
Il padre di Yana Malayko, 23enne ucraina uccisa in provincia di Mantova, chiede giustizia dopo il ritrovamento del corpo della figlia
Oleksandr Malayko, padre di Yana Malayko, parla per la prima volta dall’omicidio della figlia. Chiede giustizia dopo il ritrovamento del corpo della 23enne ucraina, uccisa il 19 gennaio a Castiglione dello Stiviere, in provincia di Mantova. Il principale sospettato è l’ex fidanzato di lei, Dimitru Stratan, che le avrebbe teso una trappola.
- La ricostruzione dei fatti
- Le parole del padre di Yana
- La scusa del cane, l’appartamento della sorella: come Dimitru avrebbe ingannato Yana
La ricostruzione dei fatti
La notizia della scomparsa di Yana Malayko, giovane ucraina residente a Castiglione dello Stiviere, in provincia di Mantova, è datata 20 gennaio, ma il corpo è stato ritrovato soltanto mercoledì 1° febbraio.
Il cadavere ha dato agli inquirenti gli ultimi elementi necessari per ricostruire l’accaduto: secondo le forze dell’ordine, l’ex fidanzato di Yana, Dimitru Stratan, l’avrebbe attirata con una scusa nell’appartamento della sorella di lui. Lì l’avrebbe uccisa, nascondendo poi il cadavere in un sacco.
Ripreso dalle telecamere di sicurezza, Stratan l’avrebbe poi caricato in auto e portato nelle campagne circostanti, seppellendolo con l’aiuto di una piccola vanga, ritrovata nel veicolo abbandonato.
Le parole del padre di Yana
Il ritrovamento del corpo di Yana ha rotto il silenzio del padre della ragazza, Oleksandr Malayko, che ha rilasciato un’intervista a ‘Mattino 5’: “Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno dato una mano, ho fiducia nelle autorità italiane” ha affermato l’uomo, chiedendo poi giustizia per sé e per la figlia deceduta.
Ha poi parlato direttamente dell’assassino della figlia. Senza mai nominare il principale accusato, ha espresso la sua rabbia: “Lui pagherà il prezzo più alto possibile”. Il riferimento è, presumibilmente, all’ex fidanzato di Yana, in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
La scusa del cane, l’appartamento della sorella: come Dimitru avrebbe ingannato Yana
Stando alle testimonianze di amici e parenti, Yana si era allontanata da Dimitru, e stava frequentando un’altra persona.
L’ex non avrebbe accettato questa situazione, minacciando più volte di uccidere la giovane “come lei ha ucciso me”.
Così, la sera del 19 gennaio, l’avrebbe contattata, dicendole che aveva bisogno d’aiuto, dicendo che il cane, preso quando ancora i due erano insieme, stesse male. E chiedendo all’ex fidanzata di raggiungerlo nell’appartamento della sorella di Dimitru.
Un luogo, questo, che la vittima considerava sicuro, perché vi si era rifugiata proprio dopo la fine della relazione con lo stesso Dimitru.
Anche questa sarebbe però stata una parte del piano per far abbassare la guardia alla ragazza: pertanto l’omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbe stato premeditato.