Risultati dell'autopsia sull'autista del bus di Mestre: nessun malore, ora avanza l'ipotesi di un guasto
I primi risultati dell'autopsia sul corpo del conducente del bus protagonista dell'incidente a Mestre avrebbero escluso l'ipotesi di un malore
Sono emersi nuovi dettagli sul drammatico incidente del bus a Mestre del 2 ottobre, in cui hanno perso la vita 21 persone (alle quali si aggiungono 15 feriti): i risultati dell’autopsia avrebbero escluso l’ipotesi del malore del conducente.
I primi risultati dell’autopsia
Alberto Rizzotto, il conducente del bus protagonista del gravissimo incidente avvenuto a Mestre il 2 ottobre scorso, potrebbe non aver avuto alcun malore.
Secondo quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, il primo esito dell’autopsia avrebbe escluso l’esistenza di chiare evidenze di un malore. All’inizio della prossima settimana è previsto, però, un ulteriore accertamento fondamentale dei medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini (incaricati dal pm Laura Cameli): si tratta dell’analisi più approfondita del cuore del conducente del bus.
Cosa è successo a Mestre il 2 ottobre
Il 2 ottobre il bus guidato da Alberto Rizzotto era impegnato in un servizio di navetta tra il Tronchetto e il camping Hu di Marghera quando, senza toccare altri mezzi, si è spostato verso destra, strisciando per circa 50 metri lungo il guardrail senza alcun segno di frenata o tentativo di rimettersi in carreggiata.
A un certo punto la barriera è finita a causa di un varco ampio circa 2 metri. Il bus ha scartato ulteriormente verso destra, è stato trafitto dal guardrail che ripartiva di fronte ed è precipitato per circa 20 metri sulla sottostante via della Pila.
Il malore spiegherebbe l’assenza di segni di frenata o di controsterzo, ma l’autopsia, per il momento, sembrerebbe escluderlo. L’assenza di segni di frenata potrebbe essere spiegata con un colpo di sonno (ma l’incidente è avvenuto alle 19,40) oppure, in alternativa, con una distrazione (è in corso anche l’analisi del telefono cellulare).
L’ipotesi del guasto
C’è, poi, un’ulteriore ipotesi sul tavolo: quella del guasto. In un primo momento questa ipotesi aveva preso poco credito dal momento che il bus protagonista dell’incidente è un nuovissimo Yutong E-12, con propulsione totalmente elettrica, entrato nella flotta solo un anno fa.
In questo scenario, la strisciata sul guardrail potrebbe essere interpretata come un atto volontario del conducente nel tentativo di arrestare la corsa del bus. Dall’autopsia sarebbero emerse delle lesioni sulle dita che potrebbero significare che il conducente ha stretto il volante con molta forza.
A far chiarezza sull’eventuale guasto sarà la perizia sul bus, prevista nei prossimi giorni, e quella sulla “scatola nera” (dei file conservati su un sistema “cloud”).