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RITIRO PRODOTTI ALIMENTARI

Riso ritirato dai supermercati per rischio chimico: possibile presenza di metalli pesanti, i lotti coinvolti

In una nota il ministero della Salute ha specificato le motivazioni del ritiro dagli scaffali del riso a marchio “Smart” distribuito da Esselunga

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Il 2023 inizia con un nuovo allarme alimentare nei supermercati italiani, con ancora un prodotto che è stato ritirato dagli scaffali a causa dei rischi legati alla possibile presenza di cadmio. Nella giornata di martedì 3 gennaio, infatti, il Ministero della Salute ha diramato l’alert che riguarda uno specifico riso, con marchio “Smart”, distribuito in Italia sugli scaffali dei supermercati della nota catena Esselunga.

La nota del Ministero della Salute

Come specificato nel richiamo diramato dal Ministero della Salute, dal 3 gennaio è stato imposto il richiamo del prodotto “Riso Lungo B”, in confezione da 5 chilogrammi, del marchio “Smart”.

Come specificato nella nota, il prodotto è commercializzato in Italia nei punti vendita di Esselunga S.P.A., nota società italiana operante nella grande distribuzione organizzata, con supermercati sparsi in tutto il centro-nord Italia.

Le confezioni di riso interessate dal richiamo del Ministero della Salute

I lotti interessati dal richiamo, corrispondenti ai termini minimi di conservazione (Tmc) sono i seguenti: 06/10/2023, 07/10/2023, 10/10/2023, 19/10/2023, 20/10/2023, 11/11/2023, 12/11/2023, 15/11/2023, 16/11/2023, 17/11/2023, 18/11/2023, 19/11/2023 e 25/11/2023, prodotti per Esselunga S.P.A. dall’azienda “Panigada T & F Snc”, nello stabilimento di via Corelli 32, a Milano.

Presenza di cadmio, riso ritirato

Come specificato nella nota del Ministero, il motivo del richiamo è la “possibile presenza di metalli pesanti (cadmio)”.

Il Ministero poi specifica nelle avvertenze l’invito al cliente, “qualora avesse acquistato il prodotto corrispondente ad una delle scadenze indicate a non consumarlo e a riconsegnarlo in negozio”.

In ogni caso Esselunga ha provveduto a informare le autorità competenti e ha esposti nei punti vendita avvisi per i consumatori, oltre ad aver pubblicato l’avvertenza sul proprio sito.

I pericoli del cadmio

Il cadmio è un metallo pesante che, se presente nel cibo, viene assorbito in piccole parti dal nostro organismo, che può trattenerlo per decine di anni. Può favorire l’attivazione di certi enzimi, utili per la digestione delle proteine.

Ad oggi non sono note patologie attribuibili alla carenza di cadmio, ma assumerne in dosi eccessive può affaticare i reni (con il rischio di insufficienza renale), oltre a poter causare mal di stomaco, vomito, problemi di fertilità, dissenteria, demineralizzazione delle ossa (che può portare a fratture), danni al sistema nervoso e a quello immunitario e disturbi psicologici.

Inoltre, l’International Agency for Research on Cancer ha classificato il cadmio come sostanza cancerogena di gruppo 1.

Fonte foto: 123RF

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