Solinas accusato per abuso d'ufficio, rinvio al giudizio per il governatore della Regione Sardegna: il caso
Il governatore sardo Christian Solinas sarà giudicato in tribunale con l'accusa di abuso d'ufficio per le nomine di due direttori generali in Regione
Guai per il presidente della Regione Sardegna. Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d’Azione e alleato della Lega di Matteo Salvini, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine illegittime di due direttori dell’amministrazione regionale. Il processo inizierà il 15 novembre davanti alla seconda sezione del Tribunale civile di Cagliari.
- Una condanna nell'inchiesta sulle nome di due dirigenti della Regione
- Chi sono i due direttori generali che per il pm non avevano i requisiti
- La linea difensiva del governatore sardo Christian Solinas
Una condanna nell’inchiesta sulle nome di due dirigenti della Regione
Oltre al rinvio a giudizio per abuso d’ufficio la gip Ermengarda Ferrarese ha stabilito, su richiesta del pm Andrea Vacca, la condanna a 2 anni e 8 mesi per la capa di gabinetto Maria Grazia Vivarelli, che ha optato per il rito abbreviato.
La magistrata del Consiglio di Stato è accusata anche del reato di induzione indebita.
È stata stralciata, invece, la posizione dell’assessora al Personale, Valeria Satta, accusata anche di tentata concussione, sempre per le presunte nomine illegittime. La decisione sul suo rinvio a giudizio, davanti a un altro gup, slitta al prossimo 10 novembre.
Chi sono i due direttori generali che per il pm non avevano i requisiti
L’inchiesta che ha coinvolto i vertici della Regione Sardegna riguarda le nomine, ritenute illegittime dai pm, di due dirigenti.
Si tratta della direttrice generale della presidenza della Giunta regionale, l’avvocata Silvia Certo, e del direttore generale della Protezione Civile, l’ingegner Antonio Pasquale Belloi.
Per Andrea Vacca i due prescelti, esterni all’amministrazione, non avrebbero avuto i requisiti per ricoprire quegli incarichi, e la procedura seguita presenterebbe gravi violazioni di legge.
La linea difensiva del governatore sardo Christian Solinas
Durante l’interrogatorio del 30 maggio scorso, Christian Solinas aveva sostenuto che la verifica dei requisiti dei nominando spedava agli uffici prima della firma dei contratti che hanno fatto entrare i due dirigenti esterni in Regione.
Il governatore del PSd’Az aveva inoltre sottolineato di non aver ricevuto dai direttori generali alcuna comunicazione formale di un’eventuale impossibilità a procedere alle nomine.
Il presidente della Sardegna aveva dichiarato anche di non aver ricevuto alcuna sollecitazione alla nomina da parte di Belloi, che invece gli avrebbe solo chiesto informazioni sulla tempistica dell’imminente nomina per poter chiedere l’aspettativa.