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Rincari energetici, ristoratore chiude il locale a Senigallia: la bolletta schizza da 900 euro a 5 mila euro

Un ristoratore di Senigallia ha deciso di chiudere l'attività dopo aver ricevuto una bolletta altissima: da quasi 900 euro a 5 mila euro

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Un autunno infernale. Dopo aver dovuto fare i conti con il maltempo, Massimiliano Magini, titolare dell’omonimo ristorante a Senigallia, è passato alla calcolatrice e ha deciso di chiudere l’attività, strozzato dai rincari energetici. La bolletta, ha spiegato, è passata da poco meno di 900 euro a 5 mila euro. Non ha potuto far altro che abbassare la saracinesca, in attesa di tempi migliori.

La maxi bolletta

Massimiliano Magini ha chiuso per protesta il ristorante ‘Magini Food and Drink‘, in via Gherardi.

Da sottolineare il fatto che Magini sia uno dei marchi cittadini più noti, visto che fa riferimento a un’azienda affermata nell’industria della carne.

Via Gherardi, dove si trova il ristorante ‘Magini Food and Drink’

Sulla porta del ristorante, come testimoniato dalla stampa locale, c’è un cartello con su scritto: “Chiuso per rincaro energetico inconcepibile, dal 3/10 al …”.

Manca la data finale, segno di una protesta che potrebbe protrarsi parecchio.

Cosa ha detto

Ai microfoni di VivereSenigallia.it, Magini ha spiegato che la sua protesta è nata per andare contro “un’azione vergogna e ingiustificata. Abbiamo deciso di chiudere per dare un segnale inequivocabile, che sicuramente sarà seguito da altri perché la situazione è diventata davvero insostenibile”.

“Siamo passati, per il ristorante, da un bolletta energetica di 890 euro a 5 mila euro. Non è giustificabile“, ha aggiunto.

“Riapriremo – ha concluso – quando il Governo si deciderà a intervenire per fermare una speculazione inaccettabile. Siamo un brand consolidato e non pagare una bolletta non ci mette in ginocchio, ma vogliamo lanciare un segnale di protesta”.

I danni dell’alluvione

Il caro bollette si aggiunge all’emergenza nata dopo l’alluvione di metà settembre, che ha già fatto chiudere ristoranti e bar.

Fonte foto: 123RF
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