Riforme, sul Premierato è scontro tra Meloni e Schlein: la proposta del governo e le posizioni dei partiti
La maggioranza punta alle riforme costituzionali: cosa significa "Premierato" e quali sono le posizioni di governo e opposizione
La maggioranza si butta sulle riforme costituzionali. Il centrodestra vuole realizzare uno dei punti del suo programma elettorale: dare più poteri al governo e renderlo più stabile, per porre fine al continuo alternarsi di esecutivi diversi che ha caratterizzato da sempre la Repubblica. La proposta di Meloni è quella di accentrare più poteri sul Presidente del consiglio, ma le opposizioni sono critiche.
- Premierato: cos'è e come può essere implementato
- La proposta della maggioranza
- Le posizioni di Schlein, Conte e Renzi
Premierato: cos’è e come può essere implementato
Il governo vuole riformare la costituzione per dare più poteri al governo e renderlo più stabile. Un concetto che è stato riassunto nel termite “Premierato“.
La parola non ha un significato preciso, ma riassume un concetto di capo del governo con poteri estesi, maggiori di quelli che la costituzione italiana concede.
L’Italia è una repubblica parlamentare, in cui le camere hanno moltissimo potere, a discapito del governo. Ad esempio, i ministri non rispondono al Presidente del consiglio, ma al parlamento.
Se il Presidente del consiglio vuole licenziare un ministro, deve avere l’approvazione di Camera e Senato. In un Premierato i ministri rispondono invece al capo del governo, che può sostituirli senza troppi intoppi, come accade in Germania.
A volte per Premierato si intende però anche un sistema in cui il capo del governo è eletto direttamente dai cittadini, ma non è anche il presidente della repubblica. Non esiste nessun paese al mondo che applichi questo sistema. Ci ha provato Israele nel 1992, tornando però indietro già nel 2002.
La proposta della maggioranza
Proprio un capo del governo direttamente eletto dai cittadini è la soluzione che la maggioranza di centrodestra vorrebbe adottare.
Questo sgancerebbe con ogni probabilità il Presidente del consiglio dalla fiducia del Parlamento, che quindi discuterebbe soltanto le leggi elaborate dall’esecutivo.
Non verrebbe toccata la figura del Presidente della Repubblica che rimarrebbe garante della costituzione e manterrebbe il potere di sciogliere le camere.
Le posizioni di Schlein, Conte e Renzi
Le opposizioni non sono però d’accordo con questa idea, e stanno criticando le scelte del governo. Nei giorni scorsi Giorgia Meloni ha avviato degli incontri per ascoltare le proposte dei partiti.
Per la segretaria del PD Elly Schlein sarebbe meglio optare per un modello tedesco, con un Presidente del consiglio più forte ma comunque legato alla fiducia del Parlamento.
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle è più critico, e reputa che il Premierato svilisca la figura del Presidente della Repubblica, rendendola ridondante.
Per Renzi e Calenda il premier eletto direttamente andrebbe accompagnato dalla fine del bicameralismo perfetto, con l’abolizione di uno dei due rami del parlamento.