Riforma della giustizia: cosa cambia con il disegno di legge Nordio e perché i magistrati sono contrari
Il governo procede con la riforma della giustizia tra le critiche di parte dell'opposizione e quelle dei magistrati
La riforma della giustizia divide politica e magistratura. Il disegno di legge Nordio, che interviene su diversi ambiti della giustizia italiana, trova l’opposizione dei magistrati. Dall’abuso d’ufficio alle misure cautelari fino alle intercettazioni: tutte le novità.
Cosa prevede la riforma Nordio
Il governo sta provando a riformare alcuni aspetti della giustizia italiana, sotto la guida del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il disegno di legge che ha avviato il suo percorso in parlamento, tocca diversi punti.
Si inizia dall’abolizione del reato di abuso d’ufficio, molto criticato dai sindaci che spesso si ritrovano indagati per questo capo d’accusa per poi essere prosciolti. L’anno scorso quasi 4000 casi hanno portato meno di 400 processi e solo 18 condanne.
L’accusa non potrà poi più appellare sentenze di assoluzione, con l’eccezione di reati molto gravi. A questo si aggiunge una stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni.
Infine, cambia la custodia cautelare. A deciderla saranno tre giudici, non più solo uno, e prima di esprimersi dovranno interrogare l’indagato. Questa modifica non si applica in caso di pericolo di fuga, e vedrà la luce tra due anni, dopo l’assunzione di 250 magistrati.
Le reazioni politiche
Il governo e la maggioranza di centrodestra in parlamento sostengono ovviamente la riforma, che riflette alcune delle posizioni del ministro Nordio sul tema della giustizia in particolare in termine di protezione degli imputati.
Divise le opposizioni. Da una parte PD e Movimento 5 Stelle parlano di aiuto ai potenti e criticità per l’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Su questo fronte però i sindaci d’area democratica sono in disaccordo con la direzione nazionale.
Dal Terzo Polo invece arrivano per lo più apprezzamenti per i l testo della riforma della giustizia. Secondo il leader di Italia Viva Matteo Renzi, si tratta di un passo nella giusta direzione.
Le critiche dei magistrati
Non sono però soltanto le opposizioni a criticare la riforma della giustizia del governo. Anche l’associazione nazionale magistrati non ha gradito alcuni aspetti del testo.
Il ministro Nordio ha però risposto parlando di interferenze, e ribadendo che sul tema l’unico interlocutore istituzionale della maggioranza è il consiglio superiore della magistratura.