Riapertura delle scuole, Miozzo: "L'obiettivo è tenerle aperte"
Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è intervenuto alla Commissione Istruzione alla Camera sulla riapertura delle scuole
“La scuola potrebbe produrre un lieve incremento dell’indice di trasmissione: ci aspettiamo, come sta avvenendo all’estero, qualche lieve incremento“. Lo ha detto il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo in audizione alla Commissione Istruzione della Camera sulla imminente riapertura delle scuole.
Miozzo ha ricordato che “non ci sono certezze, non c’è uniformità non solo in Europa ma in tutto il mondo: non c’è un Paese che faccia quello che fa il paese limitrofo. Questo genera problemi: siamo chiamati a dare indicazioni, ed è frustrante sapere che noi stessi non siamo in grado di dare certezze granitiche a chi deve pianificare”.
“L’obiettivo è riaprire le scuole ma anche continuare a tenerle aperte“, ha spiegato Miozzo. “Distanziamento, uso mascherine, igiene, rimangono fondamentali – ha chiarito – come prevede anche la comunità scientifica. Noi abbiamo adottato il parametro del metro e su quello abbiamo dato l’impostazione su tutto”.
Scuola, mascherine e test
Parlando di spazi ed enti locali, Miozzo ha spiegato che la Protezione Civile sta monitorando “eventuali criticità per intervenire in caso di emergenza estrema”. Sulla questione dei trasporti degli studenti, ha detto che “chiuderemo oggi il verbale di aggiornamento sul trasporto pubblico locale, entro questa sera sarà disponibile”.
Sulle mascherine per gli studenti, Miozzo ha ricordato il parere della Società italiana di pediatria, secondo cui non è dannosa per i bambini più piccoli.
Parlando dei test sierologici agli insegnanti, il coordinatore del Cts ha detto che li avrebbe reso obbligatori “in virtù della certezza propria e di chi sta attorno per un senso di responsabilità. È una procedura invasiva che deve avere un percorso normativo, ma siete voi i rappresentanti del parlamento”.
Scuola e aumento dei contagi
“Vogliamo arrivare – ha detto – all’apertura della scuola e al suo mantenimento anche se ci dobbiamo preparare a probabili chiusure, dobbiamo fare i conti con la realtà”.
“Tra due settimane – ha spiegato Miozzo – vedremo come è l’andamento dell’epidemia: se schizza verso l’alto molto probabilmente altre precauzioni dovranno essere prese ma siamo convinti questo non succederà; ci saranno se necessari dei lockdown locali, quello totale è memoria del passato, non dovremo piu’ immaginarlo”.
Termoscanner a scuola: “Problema pratico”
Sui termoscanner a scuola, Miozzo ha chiarito che si tratta di “un problema pratico, non siamo contrari alla valutazione della temperatura ma ci sono problemi tecnici che rendono difficile effettuarla a scuola, c’è una ipotesi aggregazione che creerebbe complicazioni”.
“I termoscanner sono apparecchi in cui bisogna arrivare e fermarsi per alcuni secondi: questo comporta dei tempi e delle code; ci vogliono 83 secondi per la valutazione di tanti bambini e ragazzi. Alcune scuole hanno un solo ingresso che verrebbe bloccato”. Inoltre, ha aggiunto, “ci vuole qualcuno che lo sappia usare, che intervenga in casso di febbre, non ci può essere chiunque dietro al termoscanner”.
Miozzo ha poi spiegato la necessità di una presenza sanitaria a scuola: “Il medico scolastico serve: è necessaria una continuità sanitaria dentro la scuola, oggi più che mai: che sia un medico scolastico, un medico di famiglia, un infermiere specializzato: serve una presenza”.