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Revocato allarme tsunami ma nuova scossa di terremoto in Giappone di magnitudo 5.6: sale il numero dei morti

Una nuova scossa di terremoto ha colpito il Giappone, intanto l'allerta tsunami è stata revocata

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Mentre l’allarme tsunami rientra dopo il primo violento sisma del 1° gennaio, la terra trema ancora in Giappone con un’altra scossa di terremoto che ha preoccupato la popolazione. Nella giornata del 2 gennaio, infatti, un’altra scossa è stata registrata nella prefettura centroccidentale giapponese Ishikawa.

Altra scossa di terremoto in Giappone

Il nuovo sisma, di magnitudo 5.6, è stato registrato alle 10:37 ora locale di martedì 2 gennaio (le 2:17 in Italia) nella prefettura centroccidentale giapponese Ishikawa, colpita il 1° gennaio dal violento sisma di magnitudo superiore a 7.

Secondo quanto reso noto dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma è stato registrato a una profondità di 55 km. Secondo l’agenzia meteorologica nipponica Jma, il Giappone centrale è stato colpito da almeno 155 terremoti tra il pomeriggio di lunedì 1 gennaio e la mattina di martedì 2.

Revocato l’allarme tsunami

Intanto il Giappone tira un sospiro di sollievo, con l’allarme tsunami che è stato revocato. L’allerta, diramata dopo il potente terremoto di magnitudo 7.6, è rientrata dopo che l’onda più alta di circa 1,2 metri ha raggiunto il porto di Wajima nella notte tra lunedì 1 e martedì 2 gennaio 2024.

Sul Paese si sono abbattute onde di circa un metro, mentre in alcune zone erano stimate di 3 metri. Rimangono attivi i “warning” giapponesi e gli ordini di evacuazione emessi da Russia e dalle due Coree.

Il bilancio di morti e feriti dopo il sisma

Secondo uno dei primi bilancii oltre 50 persone sono morte nel potente terremoto che ha colpito la penisola di Noto e le aree circostanti nel Giappone centrale, ma continuano ad arrivare segnalazioni di danni e richieste di intervento dei soccorritori per trovare eventuali sopravvissuti tra le macerie degli edifici crollati. Il numero delle vittime, dunque, potrebbe crescere nelle prossime ore.

E nelle ultime ore ci sono state diverse segnalazioni di persone rimaste intrappolate sotto le macerie a Wajima, hanno detto alcuni funzionari, mentre tra i decessi figurano persone che hanno perso la vita all’ospedale municipale, dopo il ricovero per le ferite riportate.

Difficoltà nei soccorsi

Sin dalle ore successive al violento sisma si è attivata la macchina dei soccorsi in Giappone, Paese abituato a terremoti di forte entità, ma questa volta non pochi sono i problemi. “È estremamente difficile per i veicoli entrare nelle aree settentrionali della penisola di Noto”, ha detto il primo ministro Fumio Kishida in una conferenza stampa, aggiungendo che il governo centrale sta coordinando la spedizione di aiuti umanitari, utilizzando le navi.

Circa 1.000 membri del personale delle Forze di autodifesa sono impegnati nelle operazioni di salvataggio e soccorso, ha detto Kishida, con i soccorritori che stanno cercando di estrarre altri sopravvissuti dagli edifici crollati.

“Sono stati confermati danni molto estesi, tra cui numerose vittime, crolli di edifici e incendi”, ha aggiunto, precisando che i soccorritori hanno difficoltà a raggiungere soprattutto la punta settentrionale della penisola di Noto.

I governi stranieri, compresi quelli di Stati Uniti, Canada e Italia, hanno offerto sostegno. “L’Italia è al fianco del popolo giapponese in questo momento difficile. Rivolgo al Primo Ministro Kishida le condoglianze per le vittime del terremoto. Siamo pronti a fornire al Giappone tutto l’aiuto e il sostegno necessari”, ha dichiarato da parte sua la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Fonte foto: ANSA

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