Matteo Renzi mette fine agli scontri con Giuseppe Conte
Il fondatore di Italia Viva ha fatto chiarezza sulle dichiarazioni fatte negli scorsi giorni contro il presidente del Consiglio
Matteo Renzi ha risposto con un post su Facebook alle accuse di prepotenza attribuite dalla stampa a Giuseppe Conte. Il Corriere della Sera, tra gli altri, aveva riportato una frase del premier riferita al leader di Italia Viva e a Matteo Salvini, rei di attaccare il suo operato per far cadere il governo giallorosso: “A me non piacciono i prepotenti“.
“I giornali di oggi riportano alcune frasi attribuite al presidente del Consiglio. E non smentite. Soprattutto il Corriere della Sera e La Stampa dicono che Giuseppe Conte mi consideri un ‘prepotente’. Al pari o peggio di Matteo Salvini. Capisco che l’esperienza dello scorso Governo sia stata logorante e abbia causato molti danni a tutti, a cominciare dagli italiani. Ma credo che si debba dire una parola di chiarezza. E di tranquillità”, ha scritto Matteo Renzi.
“Non intendo fare polemica col premier. Per me questo continuo scontro deve finire. E faccio il primo passo evitando di rispondere alle accuse di prepotenza. Basta retroscena e polemiche“. Il leader di Italia Viva ha sottolineato che il nuovo partito aiuterà il governo a scongiurare l’aumento delle tasse: “Tocca al premier firmare la legge di Bilancio, non a me. L’unica cosa che conta, per noi, è che non aumentino le tasse. A cominciare dall’Iva. Sul resto faccia il premier, noi valuteremo senza polemica. E daremo una mano“.
Riguardo la vicenda del Russiagate ha aggiunto: “Sui servizi segreti, Link, l’Autorità delegata per l’intelligence, a me interessa difendere la professionalità degli agenti dei servizi. Sono bravi e meritano il nostro rispetto e la nostra ammirazione. Se qualche alto dirigente deve chiarire la sua posizione lo farà al Copasir. Chi conosce i servizi sa che la nomina dell’Autorita delegata viene fatta a tutela del premier, non contro di lui. Ma se Giuseppe Conte pensa di farcela da solo, senza delegare, noi non faremo polemica. Gli abbiamo solo dato un consiglio, non un ultimatum”.
Matteo Renzi ha poi parlato della Leopolda, l’evento organizzato da lui a Firenze, che quest’anno arriverà alla sua decima occasione e diventerà il punto di partenza per il nuovo partito. “Noi continueremo a fare proposte e a lanciare idee, a cominciare dalla Leopolda. E la nostra delegazione guidata splendidamente da Teresa Bellanova darà una mano con spirito costruttivo. Io sono al lavoro per Italia Viva e per la Leopolda 10. Il nostro obiettivo è lanciare idee originali e innovative per l’Italia dei prossimi dieci anni. E garantire che questa legislatura arrivi alla scadenza naturale nell’interesse del paese”.
L’ex presidente del Consiglio in quota Pd ha poi respinto le somiglianze con Matteo Salvini, come quelle evidenziate dalle dichiarazioni di Andrea Orlando che lo paragovana al leader della Lega al Papeete. “Stiamo riscontrando l’attenzione di migliaia di donne e uomini che vogliono una politica innovativa: non li tradiremo litigando tutti i giorni. A chi mi paragona a Matteo Salvini dico che la mia storia, il mio governo, le mie idee dimostrano che io sono esattamente l’opposto di lui. La Leopolda non è il Papeete. E chi verrà alla Leopolda lo vedrà chiaramente. Ora tutti al lavoro, l’Italia Viva attende il nostro entusiasmo”.