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CRONACA NERA

Ragazza violentata a Roma da un collega: tutto è cominciato per la scommessa di un cameriere

La violenza ha avuto luogo a Roma, nello sgabuzzino di un locale nel quartiere Prati. Il cameriere condannato avrebbe fatto una scommessa con un collega

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Condannato a 5 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale il cameriere di un ristorante-pizzeria romano che ha aggredito sessualmente una collega nell’estate del 2016. Secondo l’accusa tutto sarebbe cominciato per una scommessa fra il cameriere e il pizzaiolo.

Violenza a Roma in un locale in zona Prati

I fatti risalgono al 23 luglio del 2016. Il giovane (oggi 26enne) e la vittima (oggi 24enne) lavoravano in un locale nel quartiere Prati, nei pressi dei Musei Vaticani.

La ragazza era nuova e avrebbe dato una mano nel ristorante per il solo periodo estivo.

50 euro per andare a letto con la collega

Secondo la ricostruzione il cameriere avrebbe fatto una scommessa con il pizzaiolo: in caso fosse riuscito a portare la collega a letto avrebbe vinto 50 euro.

La ragazza, secondo la sua testimonianza, sarebbe prima stata oggetto di occhiatine. Poi il collega le avrebbe rivolto alcune battute ammiccanti.

Un giorno, mentre la giovane si stava cambiando in uno sgabuzzino adibito a spogliatoio, il collega l’ha raggiunta e ha tentato un approccio fisico. La giovane però lo ha respinto.

Il cameriere avrebbe dunque insistito cominciando a palpeggiare la ragazza quando un terzo collega, accortosi di quanto stava accadendo, lo ha sgridato ponendo fine all’aggressione.

Più tardi, quando il secondo dipendente non era più presente, il cameriere è rientrato nello spogliatoio e ha stuprato la collega.

La ragazza, nei giorni successivi, ha poi sporto denuncia per violenza sessuale dando il via al processo.

Secondo la difesa la giovane era consenziente

Come riporta il TG Rai del Lazio la difesa del giovane ha sostenuto il pieno consenso della ragazza.

La denuncia, secondo i difensori, sarebbe scattata per ripicca poiché il ragazzo rifiutava di lasciare la fidanzata per mettersi con la collega.

Il pm ha chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi. I giudici non hanno creduto alla versione della difesa e hanno comminato una pena inferiore alle richieste dell’accusa: 5 anni e 6 mesi.

“Seppur dopo tanti anni, abbiamo ottenuto giustizia“, ha commentato l’avvocato Francesca Venditti, legale della vittima.

Fonte foto: 123RF

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