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Protesta femminista di Non una di meno contro il lutto nazionale per Silvio Berlusconi all'Altare della Patria

Le attiviste di Non Una Di Meno si sono radunate sotto l'Altare della Patria di Roma per protestare contro il lutto nazionale per Silvio Berlusconi

Pubblicato:

Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Nel giorno del lutto nazionale dei funerali di Stato di Silvio Berlusconi si alza anche il coro di protesta delle attiviste di Non una di meno. Il collettivo si è riunito sotto l’Altare della Patria, a Roma, per esporre un cartello con un messaggio di resistenza.

Lutto nazionale per Berlusconi, la protesta di Non una di meno

Mentre a Milano si stanno svolgendo i funerali di Stato di Silvio Berlusconi in piazza Duomo, a Roma il collettivo femminista Non una di meno ha innalzato un cartello di protesta accompagnato da un comunicato diffuso sui social.

Il cartello recita: “Oggi non siamo in lutto, siamo in lotta“, firmato “transfemministe antifa'”.

Emblematico è l’attacco diretto contro Silvio Berlusconi e la decisione di proclamare il lutto nazionale: “Il lutto nazionale viene invece proclamato per una persona che ha causato danni incalcolabili al nostro Paese”.

Quell'”invece”, infatti, nasce da un elenco precedente in cui il collettivo ha citato morti sul lavoro, femminicidi e tragedie di migranti.

Nello specifico: “Viviamo in un Paese che conta 15 morti sul lavoro a settimana. Un Paese in cui ci sono stati 41 femminicidi soltanto nel 2023, 14 morti per colpevole disastro climatico in Emilia Romagna e quasi 500 morti in mare uccisi dalle frontiere, di cui 79 a Cutro. Un Paese con 85 suicidi in carcere nel 2022. Di queste morti, di cui lo Stato è il primo responsabile, ci si cura molto poco nella forma pubblica e simbolica”.

L’attacco contro le istituzioni: G8, P2 e mafia

Il collettivo sferra dunque un attacco contro le istituzioni e i grandi scandali della storia: “Riforme devastanti all’istruzione e all’università, smantellamento del welfare, corruzione, connubio coi poteri più occulti e criminali quali P2 e Mafia, repressione atroce contro chi manifestava a Genova, legittimazione del neofascismo, leggi ad personam, e molto altro ancora”.

Le accuse di omofobia e razzismo

Ancora, nel comunicato pubblicato da Non una di meno leggiamo altre parole contro Berlusconi.

Il collettivo definisce l’ex premier “uomo bianco, etero, cis, ricchissimo”, ma soprattutto come un uomo che “ha sempre ostentato sessismo, omofobia, razzismo con cui ha contribuito alla violenza culturale che avvelena la nostra società da anni”.

Dunque le accuse di “maschilità tossica egemonica” sulla quale, secondo le attiviste, Berlusconi avrebbe fondato il suo potere.

Le proteste in piazza del Duomo

Non solo a Roma, ma anche a Milano si è alzato un coro di dissidenza. Protagonista una donna, presentatasi sul luogo dei funerali di Stato con una maglietta riportante la scritta “non sono in lutto” che ha causato non poche tensioni tra i sostenitori dell’ex premier.

Non è la prima volta in cui il collettivo Non una di meno si pone in prima linea: in occasione del raduno degli Alpini, per esempio, le attiviste hanno reso pubblico un vademecum rivolto a tutte le donne per denunciare in autonomia le molestie.

Fonte foto: Facebook Non Una Di Meno / Ansa

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