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Prof ospita studente gay cacciato di casa dai genitori vicino Pisa perché omosessuale: era finito in strada

Genitori in provincia di Pisa cacciano il figlio di casa perché gay: il 18enne, lasciato da solo, ha trovato ospitalità da un prof della sua scuola

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Genitori cacciano di casa il figlio perché gay. Finito in strada e senza soldi, lo studente 18enne della provincia di Pisa, è stato accolto e ospitato da un prof della sua scuola.

Cacciato di casa dai genitori perché gay

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, il 18enne racconta di essere stato cacciato di casa dai genitori, che gli avrebbero detto testualmente: “Figli gay qui non li vogliamo”.

Avrebbe raccontato lui stesso alla famiglia di essere gay, ma i genitori avrebbero reagito nel peggiore dei modi, cacciandolo di casa.

18enne finito in strada senza soldi

Il ragazzo sarebbe rimasto senza soldi e senza un posto dove alloggiare. A quel punto si sarebbe così rivolto a uno sportello locale specializzato contro le discriminazioni, il centro Voice di Pontedera, uno sportello di ascolto che supporta chi viene discriminato per orientamento sessuale e genere, e poi ai docenti della sua scuola.

Uno dei prof, secondo La Repubblica, avrebbe così deciso di ospitarlo direttamente a casa sua.

Il ragazzo ha così avuto accesso a una stanza dove potrà rimanere fino alla maturità. Potrà dunque portare a termine le superiori, secondo quanto riportato da Il Tirreno.

Il Roma Pride del 2023

Il gesto del prof e il centro contro le discriminazioni

Il ragazzo, commenta Emiliano Accardi, coordinatore di Voice, “è stato molto contento che sia stata trovata una soluzione, all’inizio non sapeva dove andare“.

“Quello del docente è stato un gesto non scontato e importante. Il nostro centro intanto continua a offrire il servizio psicologico. Abbiamo un gruppo di esperti, anche per gli aiuti legali e per questioni inerenti il lavoro”.

Come spiega Il Tirreno, quello di Pontedera è un centro di riferimento che accoglie i ragazzi in difficoltà, rifiutati dalle famiglie, allontanati dai datori di lavoro o dagli amici perché gay, trans, lesbiche.

Fondamentale per le persone Lgbt+ ma pure per i loro genitori, i colleghi, i compagni di banco e i loro insegnanti.

Nato nell’ottobre 2022, è finanziato dall’Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ed è gestito da avvocati, psicologi, assistenti sociali, educatori e mediatori linguistici.

Fonte foto: ISTOCK

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