NOTIZIE
ECONOMIA

Prezzo del petrolio in calo, ma la guerra in Ucraina non c'entra: il motivo è legato al Covid

Il prezzo del petrolio, i massimi registrati un paio di settimane fa, ora è in calo: ma la discesa non è legata alla guerra tra Russia e Ucraina

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Continuano a scendere i prezzi del petrolio. I due prodotti di riferimento, ossia il West Texas Intermediate (prodotto in Texas) e il Brent (estratto nel Mare del Nord) stanno continuando a calare le loro quotazioni. Le ragioni, però, non sono da cercarsi nell’evoluzione della guerra tra Russia e Ucraina, bensì nell’aggravarsi della situazione Covid in Cina, che ha portato tante città al lockdown. Ecco come la pandemia può incidere sul prezzo della benzina.

Prezzo del petrolio in calo, a quanto è arrivato

Il West Texas Intermediate e il Brent sono due prodotti che fanno da benchmark (ossia un parametro di riferimento) nel prezzo del greggio:

  • il Wti è arretrato del 2% scendendo a 96,2 dollari al barile;
  • il Brent ha perso l’1,6% arrivando a quota 101,1 con momenti che lo hanno portato anche sotto ai 100 dollari al barile durante le ultime transazioni.

Prezzo del petrolio in calo: quando è iniziata la discesa e cosa c’entra il Covid

I prezzi del greggio hanno iniziato a scendere già dalla fine di marzo, con la chiusura parziale di Shanghai per la nuova ondata di Covid.

Per ciò che concerne le consegne di maggio, il Wti si era abbassato a 109,34 dollari il barile, il Brent era sceso a 116,24 dollari.

I cali di prezzo erano dovuti alla preoccupazione sulla domanda: metropoli come Shangai, da 26 milioni di abitanti, erano in fase di restrizioni a causa della peggiore ondata di Covid da due anni a questa parte.

Dove c’è un lockdown c’è un inevitabile ricorso allo smart working: il fatto che tanti abitanti di Shanghai non abbiano usato l’auto ha portato a un minore consumo di benzina, e quindi della domanda.

Perché i prezzi del petrolio potrebbero calare ulteriormente

C’è di più. Secondo gli esperti nelle piazze d’affari la preoccupazione per la situazione Covid in Cina cresce giorno dopo giorno.

Dopo la fluttuazione dettata dalla guerra in Ucraina, già dai prossimi report dell’Opec (organizzazione dei Paesi produttori di petrolio) e dell’Aie (Agenzia internazionale dell’energia), potrebbero esserci nuove sorprese e ulteriori diminuzioni di prezzo.

I contagi nel Paese sono in costante aumento, l’emergenza non sembra destinata a placarsi a breve.

Il rafforzamento delle restrizioni potrebbe pertanto far diminuire ancora la domanda petrolifera.

Fonte foto: IPA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963