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Premio Nobel Letteratura 2024 ad Han Kang, la scrittrice sudcoreana sorpresa mentre era a cena col figlio

Il premio Nobel per la Letteratura 2024 è stato assegnato ad Han Kang, scrittrice sudcoreana: le motivazioni dietro l'assegnazione

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Il Premio Nobel per la Letteratura 2024 è stato assegnato ad Han Kang, scrittrice sudcoreana di 53 anni. L’autrice è stata premiata per “la sua intensa prosa poetica che affronta traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”. Non si aspettava il riconoscimento, era a cena col figlio.

La motivazione: perché è stata premiata Han Kang

L’Accademia svedese ha motivato la premiazione sottolineando che l’opera di Han Kang è caratterizzata “da una doppia esposizione del dolore, una corrispondenza tra tormento mentale e fisico, con forti connessioni al pensiero orientale”.

Inoltre, continua la nota, “nel suo lavoro, Han Kang affronta traumi storici e insiemi invisibili di regole, esponendo in ogni sua opera la fragilità della vita umana. Ha una consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, tra vivi e morti, e nel suo stile poetico e sperimentale è diventata un’innovatrice nella prosa contemporanea”.

Chi è la vincitrice del premio Nobel per la Letteratura?

Han Kang è nata il 27 novembre 1970 nella città sudcoreana di Gwangju e, all’età di 9 anni, si è trasferita con la famiglia a Seoul.

Proviene da un contesto letterario, poiché suo padre è un noto romanziere.

Oltre alla scrittura, si è dedicata anche all’arte e alla musica, riflettendo queste passioni in tutta la sua produzione letteraria.

Dal 1993 ha iniziato a pubblicare alcune poesie, nel 1995 invece è passata ai racconti, alternandoli ai romanzi.

Su tutti, spicca quello del 2002, Le tue mani fredde: parla di un manoscritto lasciato da uno scultore scomparso, ossessionato dalla creazione di calchi in gesso di corpi femminili. Si osserva una preoccupazione per l’anatomia umana e un gioco tra persona ed esperienza, dove sorge un conflitto nel lavoro dello scultore tra ciò che il corpo rivela e ciò che nasconde.

Il grande successo internazionale è arrivato con il romanzo La vegetariana, nel 2015: scritto in tre parti, ritrae le violente conseguenze che seguono quando la protagonista Yeong-hye rifiuta di conformarsi alle norme alimentari.

È diventata la prima sudcoreana e asiatica a ricevere il più ambito riconoscimento mondiale per la letteratura: prima di lei, solo l’ex presidente sudcoreano Kim Dae-jung aveva ricevuto nel 2000 il Nobel per la Pace, in scia alla sua Sunshine policy, il tentativo di rasserenare e stabilizzare le relazioni con la Corea del Nord guidata all’epoca da Kim Jong-il.

La reazione di Han Kang

Mats Malm, segretario dell’Accademia svedese, ha svelato come Han Kang – con cui ha parlato al telefono – non si aspettasse di ricevere il Nobel: “Sembrava stesse trascorrendo una giornata normale: aveva appena finito di cenare con suo figlio. Non era preparata per questo, ma abbiamo iniziato a discutere dei preparativi per dicembre”, riporta il Guardian.

Qualche ora dopo la stessa Kang ha confermato di essere “sorpresa” e “onorata“, aggiungendo di aver ricevuto la notizia appena finito di cenare con suo figlio.

Quanto ha guadagnato Han Kang

Prima di morire Alfred Nobel scrisse le sue ultime volontà, racchiuse in un testamento che reca la data del 27 novembre 1895.

Chimico, ingegnere, inventore, uomo di affari e filantropo, famoso soprattutto per aver inventato la dinamite, Nobel decise di investire la maggior parte della propria fortuna in una serie di premi in fisica, chimica, fisiologia o medicina, letteratura e pace. Fu così che nacquero i Premi Nobel.

Il riconoscimento economico, quest’anno, è pari a 11 milioni di corone svedesi: circa 950 mila euro.

I vincitori passati

Nel 2021, invece, il Nobel per la Letteratura era andato ad Abdulrazak Gurnah, romanziere nato nel 1948 in Tanzania.

Cresciuto sull’isola di Zanzibar e arrivato in Inghilterra, da rifugiato, alla fine degli anni ’60.

Professore di inglese all’Università di Kent, aveva vinto il Nobel per il suo lavoro sugli effetti del colonialismo e sulle migrazioni, al centro di gran parte dei suoi lavori.

Nel 2022 il Premio era andato alla scrittrice Annie Ernaux (nata a Yvetot, una piccola città della Normandia, in Francia, il 1° settembre 1940), “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”, aveva spiegato l’organizzazione. La Ernaux, infatti, aveva affermato come scrivere sia un atto politico, che apre gli occhi alla disuguaglianza sociale, aggiungendo di usare il linguaggio come un coltello per squarciare i veli dell’immaginazione.

Nel 2023 a ricevere gli onori era stato Jon Fosse, scrittore e drammaturgo norvegese, nato ad Haugesund e premiato “per le sue opere teatrali e la prosa innovativa che danno voce all’indicibile“.

Fonte foto: Getty

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