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Premio Nobel Letteratura 2023 a Jon Fosse, scrittore e drammaturgo norvegese: "Sorpreso, ma non troppo"

Jon Fosse ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2023: l'autore norvegese riconosciuto per il suo contributo nel teatro e in prosa

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Il Premio Nobel per la Letteratura 2023 è stato assegnato all’autore, scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse.

La motivazione

Jon Fosse è stato premiato “per le sue opere teatrali e la prosa innovativa che danno voce all’indicibile“.

Così dal sito del Nobel: ”La sua immensa opera scritta in norvegese Nynorsk, che abbraccia una varietà di generi, è costituita da una vasta gamma di opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini e traduzioni. Sebbene oggi sia uno dei drammaturghi più rappresentati al mondo, è diventato sempre più riconosciuto anche per la sua prosa”.

Quanto ha guadagnato

Prima di morire Alfred Nobel scrisse le sue ultime volontà, racchiuse in un testamento che reca la data del 27 novembre 1895.

Chimico, ingegnere, inventore, uomo di affari e filantropo, famoso soprattutto per aver inventato la dinamite, Nobel decise di investire la maggior parte della propria fortuna in una serie di premi in fisica, chimica, fisiologia o medicina, letteratura e pace. Fu così che nacquero i Premi Nobel.

Il riconoscimento economico, quest’anno, è pari a 11 milioni di corone svedesi: circa 950 mila euro.

Chi è il vincitore

Jon Fosse è uno scrittore e drammaturgo norvegese, nato ad Haugesund il 29 settembre 1959.

Intellettuale poliedrico, come ripercorso dall’Ansa ha esordito nella scrittura nel 1983 con il romanzo Raudt, svart (Rosso, nero), sperimentando poi la narrativa breve, la poesia, la saggistica e la letteratura per l’infanzia.

Già nel suo primo dramma Nokon kjem til å komme (Qualcosa sta per arrivare, 1992-93) – spiega la Treecani – è compiutamente espressa la sua cifra stilistica, caratterizzata da una scrittura scarna e spietata, pronta a cogliere tutte le contraddizioni del linguaggio e delle reti relazionali, indagando temi quali la labilità della comunicazione, il divario generazionale e la precarietà dei rapporti familiari e di coppia.

Autore del poderoso dittico sul pittore norvegese L. Hertervig Melancholia (1995-96; trad. it. 2009) e di intensi drammi quali tra i numerosi altri Natta syng sine songar (1998; trad. it. E la notte canta, 2002) ed Eg er vinden (2007; trad. it. Io sono il vento, 2012), tra i suoi lavori più recentemente pubblicati in Italia si citano qui Morgon og kveld (2000; trad. it. Mattino e sera, 2019) e Det andre namnet: septologien I-II (2019; trad. it. L’altro nome: settologia I-II, 2021).

Nel 2007 era stato nominato cavaliere dell’Ordre national du Mérite in Francia. Il Daily Telegraph lo ha considerato uno dei 100 geni viventi. Per meriti letterari gli è stato inoltre concesso di risiedere nella residenza reale di Grotten

I vincitori passati

Nel 2021, invece, il Nobel per la Letteratura era andato ad Abdulrazak Gurnah, romanziere nato nel 1948 in Tanzania.

Cresciuto sull’isola di Zanzibar e arrivato in Inghilterra, da rifugiato, alla fine degli anni ’60.

Professore di inglese all’Università di Kent, aveva vinto il Nobel per il suo lavoro sugli effetti del colonialismo e sulle migrazioni, al centro di gran parte dei suoi lavori.

Nel 2022 il Premio era andato alla scrittrice Annie Ernaux (nata a Yvetot, una piccola città della Normandia, in Francia, il 1° settembre 1940), “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”, aveva spiegato l’organizzazione. La Ernaux, infatti, aveva affermato come scrivere sia un atto politico, che apre gli occhi alla disuguaglianza sociale, aggiungendo di usare il linguaggio come un coltello per squarciare i veli dell’immaginazione.

 

jon-fosse Fonte foto: ANSA
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