Americano bendato, Giuseppe Conte contraddice Matteo Salvini
Il premier su Facebook si è espresso contro l'onda delle reazioni emotive, ricordando che l'ergastolo è la massima pena del nostro ordinamento
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è espresso sulla vicenda del carabiniere ucciso a Roma con 11 coltellate lo scorso giovedì notte. In una nota su Facebook ha fatto sapere: “Questo pomeriggio ho visitato la camera ardente per rendere onore al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, un servitore dello Stato che amava l’Arma dei Carabinieri, un uomo generoso che dedicava le pause di lavoro a iniziative di solidarietà”.
Il premier ha assicurato che verranno attuate nuove misure di prevenzione per evitare il ripetersi di simili tragedie. “Al sentimento di commozione si accompagnano vari interrogativi che la vicenda suscita nell’opinione pubblica e in ciascuno di noi. Ho avuto un lungo incontro con i vertici dell’Arma dei Carabinieri e delle Forze Armate anche al fine di valutare misure di prevenzione sempre più efficaci in modo da evitare che delitti così efferati abbiano a ripetersi”.
Si è espresso poi sulla foto che ritrae il presunto assassino bendato in commissariato. “In questi momenti chi ha compiti di responsabilità fa bene a interrogarsi, in modo serio e responsabile, su quali siano le modalità più idonee a intensificare il contrasto al traffico e allo spaccio di stupefacenti da cui nasce questo delitto. Quanto alla foto che ritrae uno dei due ragazzi americani bendato e ammanettato e che sin qui è circolata, invito a non confondere le cose”.
Giuseppe Conte si è espresso favorevolmente riguardo il provvedimento disciplinare verso il militare responsabile di aver bendato Elder Finnegan Lee: “Non c’è nessun dubbio che la vittima di questa tragedia sia il nostro carabiniere, il nostro Mario. Invito tutti a considerare, tuttavia, che bene ha fatto l’Arma a individuare il responsabile di questo improprio trattamento e a disporre il suo immediato trasferimento”.
Il premier ha espresso un parere nettamente in contrasto con quanto affermato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla vicenda: “Chiariamolo bene: ferme restando le verifiche di competenza della magistratura, riservare quel trattamento a una persona privata della libertà non risponde ai nostri principi e valori giuridici, anzi configura gli estremi di un reato o, forse, di due reati. Parimenti censurabile è il comportamento di chi ha diffuso la foto via social in spregio delle più elementari regole sulla tutela della privacy“.
Il presidente del Consiglio ha poi ribadito: “L’Italia è uno Stato di diritto. È la culla della civiltà giuridica dai tempi dell’antico diritto romano. Abbiamo princìpi e valori consolidati: evitiamo di cavalcare l’onda delle reazioni emotive tenuto anche conto che la nostra legislazione, in caso di omicidio volontario, contempla già l’ergastolo e non consente più sconti di pena. Tutto questo anche per merito di norme più severe introdotte da questo Governo. Piuttosto dobbiamo ora vigilare affinché tutti coloro che hanno compiti di responsabilità facciano in modo che le norme siano rigorosamente applicate“.