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Carabiniere ucciso, i punti oscuri: la chiamata al 112

Tra i punti da chiarire nell'intricata vicenda, ci sono un uomo misterioso, la falsa pista dei nordafricani e la chiamata al 112

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega restano ancora molti punti oscuri. Nonostante il gip abbia convalidato il fermo per i due americani, Gabriel Christian Natale Hjorth e Elder Finnegan Lee, restano ancora dei dubbi sull’intricata vicenda. Nel frattempo, gli investigatori hanno ricostruito gli ultimi istanti del vicebrigadiere, ma rimangono diversi punti oscuri nella versione del collega.

La falsa pista nordafricana

Fin dalla mattinata di venerdì, si inizia a parlare di “caccia a due nordafricani” fino ad arrivare alle presunte foto segnaletiche. La notizia, rivelatasi poi falsa, è stata diffusa da un agente della Guardia di Finanza che ha esposto le foto dei presunti colpevoli sulla sua pagina Facebook da oltre 6mila follower, incitando i suoi seguaci al linciaggio.

L’unico amministratore della pagina ha un breve passato in politica, da candidato di una lista civica in lizza per le comunali di Monte Romano, in provincia di Viterbo. La sua pagina Facebook è piena di riferimenti espliciti alla destra estrema e al fascismo. La Guardia di Finanza ha fatto sapere di aver attivato urgenti approfondimenti sulla vicenda.

La droga e la fuga

I due americani, come riporta la ricostruzione del Corriere della Sera, abitano e studiano a San Francisco. Per il loro soggiorno a Roma, hanno preso a spese di Elder una stanza al LeMeridien Visconti nel quartiere Prati ed escono con l’idea di cercare droga.

In un video acquisito durante le indagini, si vedono Gabe e Elder mentre incontrano un uomo che spinge una bici, zaino in spalla, nella pedonale piazza Mastai di Trastevere. L’uomo in questione è Sergio Brugiatelli, 47 anni, incensurato, ma noto come mediatore e probabile esca per clienti in cerca di droga. Brugiatelli si offre così di accompagnarli dai pusher e Gabe lo segue in un luogo più appartato per parlare.

Qui le versioni fornite dall’italiano e dall’americano sono contraddittore. Secondo i fatti accertati, Gabe chiede 80 euro di cocaina, ma in cambio gli viene data aspirina sbriciolata e al momento di concludere l’affare si affiancano 6-7 persone ai due pusher per inscenare una finta lite. Il trucco serve per mettere fretta all’acquirente, prendere i soldi e farlo fuggire senza guardare la merce. Nel secondo video diffuso venerdì, si vedono i due americani correre insieme.

Il depistaggio

Sarebbe stato Brugiatelli ad indirizzare in un primo momento le indagini dei carabinieri verso la falsa pista dei due magrebini. “Sono stato io a dire che erano due nordafricani, due magrebini e non due americani. Volevo un po’ depistare“, ha detto il pusher al Corriere della Sera.  “Dopo il ‘pacco’ che gli avevo tirato con l’aspirina al posto della coca, loro avevano reagito con violenza e io avevo paura“, ha spiegato Brugiatelli.

L’arrivo di Cerciello e il contenuto dello zaino

Un altro punto oscuro della vicenda riguarda il contenuto dello zaino di Brugiatelli, rubato da Gabe e Elder, dove non viene trovata droga ma solo i documenti e il telefono. L’uomo chiama i due americani e si dice disposto a raggiungerli per riavere quello che gli appartiene, ma i due lo accusano del raggiro. Alla fine gli americani propongono uno scambio: lo zaino in cambio di 100 euro e un grammo di cocaina.

La telefonata al 112

“Buonasera. Mi hanno rubato la borsa, sto a piazza Gioacchino Belli, però questi ragazzi li chiamo e mi chiedono il riscatto dei soldi e io, purtroppo, devo fare una denuncia, dentro avevo documenti, codice fiscale, patente, tutto”. È la telefonata fatta al 112 la notte fra il 25 e il 26 luglio da Sergio Brugiatelli, secondo quanto riporta l’Adnkronos, che è entrata in possesso dell’audio.

Il pusher chiama i carabinieri per tutelarsi, dopo il tentativo di estorsione degli americani. Ad avviare la chiamata è un passante, al quale l’uomo aveva chiesto aiuto dopo il furto del suo telefono. “In piazza Gioacchino Belli, all’altezza dei taxi, hanno rubato la borsa con il cellulare, ha chiamato sul cellulare suo, lo hanno ricattato dicendo che vogliono 80-100 euro per ridargli il cellulare”, spiega l’uomo prima di passare il telefono a Brugiatelli.

“Se potete venire vi do il numero, se loro mi rispondono…se voi potete rintracciarli – dice il 47enne -. Perché mi sono anche scappati, gli sono corso appresso con bicicletta, non li ho presi, sono scappati a piedi”. L’estorsione poi non si consuma perché all’appuntamento con Gabe e Elder si presentano Cerciello e Varriale, al posto della vittima del furto.

 

carabiniere-ucciso-3 Fonte foto: Ansa
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