Polizia ferma Chef Rubio con 5 litri di sangue animale diretto al sit-in pro Palestina, ma lui nega tutto
Chef Rubio fermato e trovato in possesso di una tanica con dentro 5 litri di sangue animale: la sua versione dei fatti
Ancora guai per Gabriele Rubini, noto al pubblico come Chef Rubio. In diverse occasioni il cuoco ha manifestato la sua posizione pro-Palestina.
Nelle scorse ore è stato fermato dalla polizia per un controllo e trovato in possesso di una tanica in plastica contenente cinque litri di una sostanza compatibile con sangue animale.
- Chef Rubio trovato in possesso di una tanica di sangue animale: la sua versione
- Chef Rubio: "Sangue di origine bovina e suina"
- Il comunicato di Chef Rubio letto dai manifestanti
- Polizia interviene ed evita l'imbrattamento della bandiera di Israele
Chef Rubio trovato in possesso di una tanica di sangue animale: la sua versione
La tanica era custodita all’interno del mezzo su cui Chef Rubio stava viaggiando. Gli agenti, dopo la scoperta, lo hanno portato al commissariato Prenestino per gli approfondimenti del caso.
Rubini è stato ascoltato dagli agenti e ha negato di essere diretto alla manifestazione organizzata da Potere al Popolo contro la censura alle bandiere della Palestina. L’evento si è svolto durante la mattina di venerdì 26 gennaio al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Inizialmente, secondo le prime ricostruzioni, Chef Rubio avrebbe sostenuto che avrebbe preso parte alla manifestazione per contestare un ‘asserito’ atto di censura di cui sarebbe stato vittima per la sua partecipazione ad un programma televisivo argentino. Tale versione è stata però smentita dal diretto interessato.
Chef Rubio: “Sangue di origine bovina e suina”
L’uomo ha inoltre dichiarato che la sostanza contenuta nella tanica consiste in sangue animale, nel dettaglio di origine bovina e suina, asseritamente destinato ad usi culinari.
Dopo le verifiche, gli agenti della Polizia Scientifica hanno svolto la campionatura della sostanza. Ora si attendono gli esiti delle analisi e si procederà a norma di legge laddove fosse confermata la provenienza animale.
Il comunicato di Chef Rubio letto dai manifestanti
“Il 27 gennaio è capitato di sabato? Amen. Scendessero dalle loro fortezze e venissero al nostro fianco se credono veramente nel Mai più”. Così Chef Rubio, in un comunicato letto dai manifestanti all’iniziativa davanti alla Farnesina. “Ogni sabato abbiamo marciato e ogni sabato marceremo finché la Palestina non tornerà libera”, aggiunge nel comunicato Rubini.
“Non siamo qui per me. Siamo qui perché vogliamo la liberazione del popolo palestinese dagli oppressori sionisti – le parole scritte nella nota – e dai loro mandanti. Per dire che non ci piegheremo mai agli arroganti e alle censure, alle minacce mafiose e alle persecuzioni”.
La manifestazione dove pare fosse diretto Chef Rubio (come poc’anzi sottolineato, lui, però, ha negato) era stata indetta per protestare contro quella che i manifestanti definiscono “una censura” subita dallo stesso Rubini.
Il riferimento è a un’iniziativa enogastronomica dell’Istituto italiano di Cultura di Córdoba, in Argentina, a cui Rubini aveva partecipato, come attesterebbero alcuni video, indossando la maglia palestinese. Video che però, sostengono i manifestanti, “sono stati poi rimossi dalle pagine ufficiali dell’Istituto Italiano di Cultura di Córdoba, organismo del locale consolato italiano”.
“La censura avveniva poche ore dopo che lo stesso Rubio aveva condiviso gli stessi video sui propri canali social, lanciando un messaggio di solidarietà verso la Palestina e riprendendo un momento dell’iniziativa in cui semplicemente indossava una maglietta con la bandiera palestinese”, hanno aggiunto i manifestanti.
Polizia interviene ed evita l’imbrattamento della bandiera di Israele
Nella manifestazione organizzata da Potere al Popolo alcune persone hanno esposto dei fogli di carta, di lunghezza 100×60 centimetri, raffiguranti la bandiera di Israele. Quindi hanno cercato di imbrattarli con della vernice rossa.
Il personale della polizia, prontamente intervenuto, non ha permesso che si verificasse l’azione.