Piero Angela è morto: l'annuncio del figlio Alberto e il saluto toccante del giornalista e divulgatore
Alberto Angela ha annunciato su Facebook che suo padre, Piero Angela, è morto: il padre della divulgazione scientifica si è spento a 93 anni
Piero Angela è morto. A dare il triste annuncio è stato il figlio Alberto, via Facebook. “Buon viaggio papà“, ha scritto Alberto Angela, a corredo di un’immagine del papà Piero.
- L'ultimo toccante saluto di Piero Angela
- La sua vita e la sua carriera
- I suoi riconoscimenti
- La citazione sulla sua vita
L’ultimo toccante saluto di Piero Angela
Sulla pagina Facebook di ‘SuperQuark’ è stato pubblicato l’ultimo saluto di Piero Angela. Nel post si legge: “Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio Piero Angela”.
La sua vita e la sua carriera
Piero Angela è nato a Torino il 22 dicembre 1928. Nel corso della sua lunga e avvincente vita è stato un divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano.
Dopo l’esperienza da cronista come collaboratore del Giornale Radio, nel 1954, con l’avvento della televisione, Piero Angela passò al Telegiornale, per cui fu corrispondente (prima da Parigi e poi da Bruxelles) dal 1955 al 1968. Con Andrea Barbato, nel 1968 condusse la prima edizione del Telegiornale Nazionale delle 13,30. Nel 1976 fu il primo conduttore del TG2. Lavorò in diverse occasioni come inviato di guerra.
Nel 1968 Piero Angela realizzò una serie di documentari dal titolo ‘Il futuro nello spazio’, sul tema del programma Apollo. Iniziò così una lunga attività di divulgazione scientifica che, negli anni successivi, lo portò a produrre diverse trasmissioni di informazione come ‘Destinazione Uomo’, ‘Da zero a tre anni’, ‘Dove va il mondo?’, ‘Nel buio degli anni luce’, ‘Indagine sulla parapsicologia’, ‘Nel cosmo alla ricerca della vita’. Nel 1981 ebbe inizio la serie ‘Quark’, mentre risale al 1995 l’inizio di ‘SuperQuark’. Dal 2000 Piero e Alberto Angela sono autori di ‘Ulisse’, trasmissione composta da puntate monografiche riguardanti scoperte storiche e scientifiche.
Nel 1989, Piero Angela fu tra i fondatori del CICAP, associazione per il controllo sulle pseudoscienze, nata con l’obiettivo di promuovere l’educazione scientifica e lo spirito critico e per indagare sull’effettiva esistenza dei presunti fenomeni paranormali.
I suoi riconoscimenti
Piero Angela ha ricevuto Angela 12 lauree honoris causa. Padova e Torino gli hanno riconosciuto la cittadinanza onoraria. Gli è stata intitolata anche l’asteroide 7197 Pieroangela. Nel corso della sua carriera televisiva ha ricevuto sette Telegatti.
La citazione sulla sua vita
Nel 2013, nel corso di un’intervista a ‘La Repubblica’, Piero Angela aveva dichiarato: “Lavorare è l’unico modo per non invecchiare: chi si mantiene attivo non ha il problema dell’età. Io m’impegno su più fronti. Avere un’età significa anche avere più competenza, serietà, creatività. I quarantenni hanno più energia, ma le persone vanno valutate per quello che sono, non in base alla data di nascita. Però è vero, ci sono settori in cui occorre un ricambio. Perché non mi ritiro a 85 anni? Perché dovrei?! Non sono mica morto”. Poi aveva condiviso la sua “ricetta” per invecchiare: “Prepararsi alla vecchiaia come ci si prepara da giovani al futuro”.