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Pier Silvio Berlusconi in politica? Voci sulla discesa in campo per far cadere il Governo Meloni, c'è la data

Si fanno più insistenti le voci di un possibile ingresso in politica alla guida di Forza Italia per Pier Silvio Berlusconi: l’indiscrezione sulla data

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Potrebbe presto esserci un nuovo Berlusconi sulla scena politica italiana: si tratta di Pier Silvio che, secondo alcune indiscrezioni sempre più insistenti, starebbe preparando la discesa in campo alla guida di Forza Italia, nel caso in cui il Governo uscisse sconfitto dal possibile referendum sull’autonomia differenziata.

Pier Silvio Berlusconi in politica

Come spesso accade, la bomba è stata lanciata da Dagospia, che nella serata di ieri – mercoledì 25 settembre – ha affermato che Pier Silvio Berlusconi sarebbe pronto a scendere in politica.

Voci che si rincorrono da mesi, passando da Marina a Pier Silvio, con il fattore comune della consapevolezza che una discesa in campo di un nuovo Berlusconi porterebbe per forza il centrodestra a dover sistemare tutti gli assetti politici esistenti.

Pier Silvio Berlusconi, che secondo alcune insistenti indiscrezioni starebbe programmando il suo ingresso in politica

Secondo il sito fondato da Roberto D’Agostino, le notizie sull’intervento diretto di Pier Silvio Berlusconi sulla scena politica italiana sarebbero abbastanza fondate da poter addirittura indicare una possibile data della sua “discesa in campo”.

La data della discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi

Secondo Dagospia, Pier Silvio Berlusconi potrebbe prendere la guida di Forza Italia in concomitanza con la prima data utile per il possibile referendum sull’autonomia differenziata: aprile 2025.

Non una data a caso, dato che una sconfitta al referendum sarebbe un duro colpo per il centrodestra, specialmente per la Lega di Matteo Salvini, che molto ha spinto affinché l’autonomia differenziata diventasse legge.

Una ipotesi attualmente scartata da Giorgia Meloni, che ha preferito non associare la sua permanenza a Palazzo Chigi con il risultato del referendum: “Mi chiedono, ‘se non passa è un problema?’. Chi se ne importa. Non sono pronta a dimettermi qualora venisse bocciato il referendum. Io arrivo alla fine dei cinque anni e chiederò agli italiani di essere giudicata”.

I possibili scenari

La raccolta firme per il referendum per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata è andata meglio del previsto, con 1.291.488 di firme raccolte tra cartacee e online, più del doppio del necessario. Toccherà ora alla Corte Costituzionale valutare l’ammissibilità del quesito.

Nel caso in cui il referendum dovesse però passare, e la riforma venisse bocciata, sarebbe difficile pensare che non ci saranno ripercussioni sull’esecutivo. Specialmente se dovesse scendere in campo una “nuova” forza politica, quella dei Berlusconi.

Fonte foto: ANSA

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