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Peste suina africana in 6 focolai in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna: conseguenze e rischi per l'uomo

Sono 6 i focolai di peste suina africana individuati dal ministero della Salute: nessun rischio per l'uomo, a parte pesanti conseguenze economiche

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Confermati 6 focolai di peste suina africana, malattia nota anche come Psa, in altrettanti allevamenti: le aree interessate sono la Lombardia nelle province di Milano e Pavia, il Piemonte nella provincia di Novara e l’Emilia-Romagna relativamente alla provincia di Piacenza. A darne notizia il ministero della Salute.

Focolai di peste suina in Italia

Il ministero fa sapere che è “in via di elaborazione una nota informativa al territorio per rinforzare il sistema dei controlli attraverso la disposizione di una serie di misure straordinarie, al fine di scongiurare la ulteriore diffusione della malattia e nell’ottica di adottare misure di contrasto uniformi sul territorio”.

Il primo focolaio, individuato a Trecate, è stato confermato il 26 luglio. Nei giorni successivi si sono aggiunti gli altri focolai.

Immediata comunicazione è stata resa alla Commissione Europea e agli Stati membri, oltre che alle autorità locali. Queste le zone dei focolai:

  • Trecate (Novara, Piemonte);
  • Besate, (Milano, Lombardia);
  • Mortara (Pavia, Lombardia);
  • Gambolò (Pavia, Lombardia);
  • Vernate (Milano, Lombardia);
  • Ponte dell’Olio (Piacenza, Emilia-Romagna).

Per tutti, le autorità sanitarie hanno avviato indagini epidemiologiche per verificare le movimentazioni dei capi. Disposti poi sequestri e sorveglianze speciali. Al via anche i piani di contenimento e abbattimento.

Nei mesi precedenti erano stati individuati casi di peste suina africana su cinghiali in Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Basilicata e Lazio.

Come si trasmette la peste suina africana

La peste suina africana (Psa) è una malattia virale che colpisce maiali e cinghiali. I capi infettati hanno un’elevata mortalità.

Come rende noto l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) i suini sani sia di allevamento che selvatici di solito vengono infettati per:

  • contatto diretto con animali infetti;
  • contatto indiretto da ingestione di prodotti ricavati da animali infetti, e contatto con indumenti, veicoli o attrezzature contaminati;
  • punture di zecche molli infette (lì dove presenti).

I sintomi della peste suina africana sono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei ed emorragie interne. La morte sopraggiunge in una decina di giorni.

Peste suina ed effetti sull’uomo

La salute umana è del tutto immune alla peste suina africana. Le conseguenze per l’uomo sono unicamente di tipo economico: la Psa comporta perdite economiche ingentissime nei territori colpiti.

La peste suina non va confusa con l’influenza suina H1N1, che invece può colpire l’uomo anche con esiti mortali.

Fonte foto: IPA

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