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Pronto il primo vaccino contro la peste suina africana: da dove arriva e a cosa serve

Aumentano i casi di peste suina in tutta Italia, ma da un Paese asiatico sta arrivando il primo vaccino al mondo contro questo terribile virus

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Il Vietnam ha annunciato di aver sviluppato un vaccino contro la peste suina africana, con l’obiettivo di diventare il primo Paese a produrre un farmaco e a esportarlo in tutto il mondo.

Perché è necessario un vaccino contro la peste suina africana

La peste suina africana è una malattia devastante per i maiali di allevamento e i cinghiali. Il virus si è originato in Africa e si è diffuso in Europa e in Asia.

Centinaia di milioni di suini sono morti in tutto il mondo a causa di questa patologia, che non attacca l’uomo ma può danneggiare gravemente l’economia.

In Vietnam la pesta suina africana è stata rilevata per la prima volta a febbraio 2019, portando all’abbattimento del 20% degli animali da allevamento nello scorso anno.

Quanto dura l’immunità con il nuovo farmaco creato in Vietnam

Phung Duc Tien, viceministro dell’Agricoltura, ha dichiarato che il nuovo vaccino contro la peste suina africana sarà una “pietra miliare per la storia dell’industria veterinaria”.

L’immunità data dal vaccino a maiali e cinghiali dura sei mesi. Un periodo di tempo sufficiente per mettere al sicuro la produzione di carne suina e far ripartire il libero commercio.

Quando arriva il primo vaccino al mondo contro la peste suina

Il vaccino ha iniziato la fase di sviluppo a novembre 2019 con la collaborazione di esperti statunitensi. Sono stati già portati avanti cinque studi clinici.

Non è chiaro quando sarà messo in commercio, anche se il dipartimento delle Politiche agricole degli Usa ne ha già confermato i profili di sicurezza ed efficacia.

Il nuovo preparato contro la peste suina africana potrebbe far ripartire il libero commercio dei capi di bestiame tra le varie zone del mondo.

Pronto il primo vaccino contro la peste suina africanaFonte foto: ANSA
Manifestazione Coldiretti contro la peste suina africana.

Mettendo fine così all’emergenza sanitaria che sta colpendo molti Paesi, compresa l’Italia, dove si contano moltissimi casi confermati.

Solo tra Liguria, Piemonte e Lazio, sono almeno 156 gli animali infetti. L’unica soluzione è in genere quella di abbattere i capi di bestiame malati e a rischio.

Il virus responsabile della peste suina africana si diffonde infatti molto velocemente, attraverso la carne infetta (anche lavorata e surgelata) e addirittura gli oggetti e i tessuti.

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