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Perseguitata dal suo stalker a Roma: "Esco di qui e ti taglio la testa". Ora è tornato libero: "Mi ucciderà"

Una ristoratrice di Roma vive rinchiusa in casa perché il suo stalker è di nuovo a piede libero dopo il carcere, in attesa dell'espulsione dall'Italia

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Vive barricata in casa perché lo stalker che l’ha minacciata di tagliarle la testa è di nuovo in circolazione. La storia, riportata da Repubblica, racconta l’incubo vissuto da una ristoratrice di Roma per colpa di un cortocircuito della giustizia che ha permesso al suo persecutore di tornare a piede libero.

La vicenda

Lo stalker si chiama Sukhvinder Singh, un 37enne di origine indiana, ex cameriere del ristorante gestito della donna. L’uomo si invaghisce di lei e, di fronte al rifiuto, nel 2021 mostra i primi segni di squilibrio, cominciando a inviare alla vittima biglietti con i loro nomi scritti con il sangue, circondati da cuori.

L’uomo viene licenziato, ma dopo aver perseguitato per mesi la ristoratrice, nell’autunno dello stesso anno cerca di stuprarla.

L’arresto

Singh viene arrestato e condannato a un anno e mezzo di carcere per stalking e violenza. Dopo aver scontato nel penitenziario di Rebibbia, il 37enne viene trasferito in un Centro di prima accoglienza di Potenza per essere espulso dall’Italia.

Dal Cpa l’uomo ricomincia a inviare messaggi e chiamare ripetutamente la vittima. In una di queste telefonate le fa una feroce promessa: “Esco da qui e ti taglio la testa“.

Per le minacce di morte Singh viene nuovamente arrestato e condannato ad altri dieci mesi per stalking. Uscito nuovamente dal carcere il 37enne però non viene più rimpatriano in India.

Lo stalker in giro per Roma

L’uomo ha infatti chiesto la protezione internazionale, una condizione che congela il provvedimento di espulsione. In attesa che il giudice emetta il verdetto Singh è tornato a piede libero per Roma e rappresenta un pericolo per la vita della sua vittima.

“Sono una morta che cammina – aveva detto la ristoratrice a Repubblica nel luglio 2023, subito dopo l’uscita del suo persecutore dal Cpa – Lui mi ha promesso che mi decapiterà, che mi butterà addosso l’acido o mi darà fuoco e lo farà. Se nessuno interviene lo farà. Per favore aiutatemi, lancio un appello prima della mia tragedia”.

I carabinieri monitorano la casa della vittima, costretta a vivere chiusa dentro casa. “Il questore e il prefetto di Roma si attivino o l’avranno sulla coscienza“, è il messaggio dell’avvocato penalista Diego Perugini, legale rappresentante della donna.

Sulla vicenda è intervenuta anche la senatrice Ilaria Cucchi, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, che ha inviato una lettera sul caso al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro degli Interni Matteo Piantedosi: “Com’è possibile – aveva scritto – che un soggetto del genere non solo non venga espulso ma addirittura rilasciato dal Cpa. Vi chiedo (ai ministri Nordio e Piantedosi, ndr) di prendere a cuore questa vicenda e di fare in modo che non si trasformi in una tragedia

“La prima cosa, la più urgente, è garantirle la protezione. Questa vicenda, che mi auguro non si trasformi in tragedia, dimostra il fallimento dello Stato” ribadisce oggi Ilaria Cucchi.

Fonte foto: ANSA

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