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Per gli Usa il Covid è stato creato in un laboratorio di Wuhan: scontro tra Fbi e Cina, tirata in ballo l'Oms

Nuove tensioni tra Usa e Cina sulla natura del Covid: le accuse nel report americano e la risposta cinese

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

La natura del Covid-19 è ancora avvolta nel mistero. A tre anni dallo scoppio della pandemia, infatti, non esiste ancora una risposta certa sul come sia nato e si sia sviluppato il virus che ha tenuto il mondo intero col fiato sospeso. Diversi studi, in passato, hanno provato a fare chiarezza, ma le ricerche successive hanno smontato le precedenti e oggi ce n’è una che fa discutere più di tutte, portando a un nuovo territorio di scontro tra Usa e Cina.

Covid nato in laboratorio, il report Usa

L’ultimo studio sul Covid-19 arriva dal Dipartimento dell’Energia degli Usa. Secondo quanto riferito dal Washington Post, infatti, secondo l’ente americano la natura del Covid-19 sarebbe da ritrovare nei laboratori cinesi, col virus che si sarebbe poi sviluppato nel resto del mondo a causa di un grave errore.

Per gli Usa, sottolinea l’Fbi per conto del capo Christopher Wray, il virus avrebbe avuto origine da un laboratorio di Wuhan e, successivamente per un potenziale incidente, si sarebbe poi sviluppato nel resto del mondo. La Cina, prosegue il Bureau, ha poi provato a contrastare e offuscare il problema.

Il virus, quindi, sarebbe stato creato in laboratorio secondo quello che per gli americani non è altro che un nuovo modo di fare guerra, ovvero con armi batteriche letali.

La Cina risponde alle accuse americane sul Covid

Dalla Cina non è tardata ad arrivare la risposta agli Stati Uniti, con Pechino che ha smentito seccamente le accuse. Il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha infatti detto che la Cina ha sempre sostenuto e partecipato al tracciamento scientifico del nuovo coronavirus e che la fuga di laboratorio è stata ritenuta “altamente improbabile” dal team di esperti Cina-Oms che ha visitato il laboratorio di Wuhan a inizio 2021.

Per la Cina, infatti, l’Oms ha fornito uno studio “ampiamente riconosciuto dalla comunità internazionale e scientifica”.

Le accuse di politicizzazione del virus

Dopo aver incassato le accuse, Pechino è poi andata al contrattacco puntando il dito contro gli Stati Uniti. La Cina, infatti, ancora una volta sottolinea che nelle intenzioni americane c’è quella della politicizzazione del virus.

Il Covid-19, infatti, sembra sempre più propendere verso una questione politica, con la decisione degli Usa di mettere in campo studi dell’intelligence che dà conferma di ciò alla Cina. “Ci hanno cominciati a diffamare sostenendo che Pechino potrebbe fornire “armi letali” alla Russia. Ora ha riproposto la questione della tracciabilità delle origini dei virus” hanno detto da Pechino, con i cinesi che ribadiscono il concetto: “La questione della tracciabilità delle origini del virus è stata utilizzata dai politici statunitensi come uno strumento politico onnipotente, che può essere tirato fuori in qualsiasi momento per disgustare la gente a causa della sua natura non verificabile e difficile da confutare”.

Fonte foto: ANSA

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