Per Bassetti il Covid "è sconfitto", per Ricciardi "non è sparito": esperti a confronto dopo i monitoraggi
Bassetti e Ricciardi dicono la loro sul Covid con i dati sul monitoraggio ben presenti: per uno è sconfitto, l'altro predica la calma
Matteo Bassetti e Walter Ricciardi sono tornati a parlare del Covid e hanno dato una loro previsione sul virus e il suo futuro. Se c’è chi come il direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova è certo che ormai sia solo un lontano ricordo, dall’altro lato il docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma predica la calma sottolineando che ancora il Covid “non è sparito”.
- Il pensiero di Bassetti sul Covid
- Ricciardi cauto, cosa dice sul virus
- Cosa emerge dal monitoraggio Covid
Il pensiero di Bassetti sul Covid
Intervistato da Adnkronos Salute, Matteo Bassetti ha sottolineato che il Covid “è ampiamente ai titoli di coda“. Il direttore delle Malattie infettive del San Martino, infatti, reputa l’influenza peggiore del virus che ha tenuto tutti col fiato sospeso dal 2020, tanto da averlo battuto nettamente “3-0”.
Il virologo ha infatti spiegato che il Covid a oggi resta un problema per i grandi immunodepressi e per gli anziani. Oggi, dopo 4 anni, per Bassetti si può dire che “il Covid è stato sconfitto, ha vinto la scienza e hanno vinto i vaccini, i farmaci antivirali”.
L’esperto non si tira indietro anche dal fare polemica, perché nella sua disamina ha voluto anche sottolineare che “ha perso l’antiscienza e il complottismo“.
Dopo aver criticato la scelta della Cina di tenere segreto il Covid già isolato a dicembre, Bassetti ha esultato: “Dopo 4 anni possiamo dire di avere vinto”.
Ricciardi cauto, cosa dice sul virus
Più cauto rispetto a Bassetti è invece Walter Ricciardi, che non vuole sbilanciarsi così nettamente sul Covid. Secondo il docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, infatti, il Covid sarebbe stato derubricato, ma “non è sparito”.
Ricciardi ha evidenziato che è vero che i casi sono in calo, ma “il virus, che ci ha abituato alle sorprese, lo rivedremo quando deciderà lui”.
Ad Adnkronos Salute l’esperto ha proseguito: “Noi cerchiamo di archiviarlo, ma come tutti i virus respiratori è ben deciso a non abbandonare il campo“.
Cosa emerge dal monitoraggio Covid
Intanto l’ultimo bollettino settimanale emanato dal ministero della Salute sul Covid, legato alla settimana tra il 18 e il 24 gennaio, rileva il calo dei casi e dei morti. Nella settimana in esame, infatti, sono stati registrati 5.810 nuovi casi positivi, il 39,9% in meno rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 9.675. I decessi sono stati 203, -21,3% rispetto ai 7 giorni precedenti (258).
Scende anche il tasso di positività che nell’ultima settimana monitorata è al 3,6%, 1,7 punti percentuali in meno rispetto alla settimana precedente (5,3%), a fronte di 160.219 tamponi eseguiti (-11,4% rispetto ai 180.932 della settimana precedente.
Il bollettino conferma anche il calo dei ricoveri, col tasso di occupazione in area medica al 24 gennaio che risulta al 4,3% (2.691 ricoverati), rispetto al 6% (3.723 ricoverati) del 17 gennaio. Il tasso di occupazione in terapia intensiva invece è pari all’1,4% (121 ricoverati), rispetto al precedente dato dell’1,9% (167 ricoverati).