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Pedro Sanchez resta premier in Spagna, niente dimissioni dopo le accuse di corruzione alla moglie Begona Gomez

In Spagna il premier Pedro Sanchez non rassegna le dimissioni: la decisione ufficiale 5 giorni dopo le accuse di corruzione alla moglie Begona Gomez

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Nessun terremoto politico in Spagna. O, al massimo, una scossa di assestamento. Il premier Pedro Sanchez, 5 giorni dopo le accuse di corruzione alla moglie Begona Gomez, ha dichiarato che non rassegnerà le dimissioni. L’annuncio è arrivato lunedì 29 aprile, attraverso un discorso ufficiale.

Il discorso del premier Pedro Sanchez

Pedro Sanchez ha scelto il Palazzo della Moncloa, sede della presidenza del Governo e residenza ufficiale del premier nel cuore di Madrid, per annunciare che non presenterà le dimissioni.

Questo un estratto del suo discorso, pronunciato dopo aver informato il re, Felipe VI:

“Oggi dopo giorni di riflessione ho la risposta chiara (…). Viviamo in una società in cui si insegna ad andare avanti a tutti i costi, ma ci sono volte in cui l’unica forma di avanzare è fermarsi e decidere con chiarezza dove vogliamo andare. Io e mia moglie sappiamo che questa campagna di discredito non finirà, è grave, ma non è la cosa più rilevante, possiamo sopportarlo. L’importante è che vogliamo ringraziare dal cuore per la solidarietà ed empatia ricevuta (…). Mostriamo al mondo come si difende la democrazia, poniamo fine al fango mediante il rifiuto collettivo sereno e democratico, oltre le sigle e le ideologie”.

Chi è la moglie Begona Gomez e perché è accusata di corruzione

Mercoledì 24 aprile il tribunale di Madrid ha aperto un’indagine sulla moglie di Pedro Sanchez, Begona Gomez, accusata di traffico di influenze e corruzione.

La denuncia era partita dall’autodefinito sindacato Manos Limpias,  caldeggiata anche da parte dell’opposizione di destra.

Il giorno dopo, giovedì 25 aprile, la Procura spagnola ha chiesto l‘archiviazione delle indagini.

Sanchez, però, ha scelto di rinviare tutti gli appuntamenti pubblici, senza rilasciare dichiarazioni nemmeno per lanciare la campagna del suo partito – quello socialista – in vista delle elezioni regionali del 12 maggio in Catalogna.

Chi è Pedro Sanchez e di che partito è

Lo scorso 16 novembre 2023 il leader socialista Pedro Sanchez aveva ottenuto il suo terzo mandato da premier spagnolo.

L’avventura alla guida del Governo spagnolo era iniziata nel giugno 2018, sostituendo Mariano Rajoy appena destituito dal Congresso con una mozione di sfiducia.

In quel primo mandato, Sanchez aveva guidato un governo monocolore del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) fino all’aprile 2019, data delle elezioni anticipate.

A causa dello stallo tra i partiti, incapaci di formare una nuova maggioranza, le elezioni si erano ripetute nel novembre 2019.

A gennaio 2020 Sanchez aveva quindi ottenuto il suo secondo mandato politico, alla guida di una coalizione costituita da Psoe e Unidas Podemos.

Dopo le elezioni da lui stesso convocate in anticipo a luglio 2023, in seguito a una dura sconfitta alle elezioni amministrative di maggio, era rimasto di nuovo in carica fino al voto di novembre, in cui il partito indipendentista catalano di Junts aveva confermato l’appoggio allo stesso Sanchez.

Fonte foto: ANSA

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