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Pd, Letta traccia la rotta su simbolo, nuovo segretario e congresso: "Prepararsi alle elezioni anticipate"

Enrico Letta, nella relazione alla direzione del partito, ha tracciato la rotta che dovrà seguire il Pd da qui al congresso

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Entico Letta traccia la rotta che dovrà percorrere il Pd da ora in avanti. Alla direzione democratica, il segretario dem ha assicurato “neutralità” durante il congresso Pd. Ha poi ribadito che lui non sarà a capo del partito dopo le assise perché “serve una nuova generazione”. Dunque ha lasciato aperta la discussione sullo svolgimento del cammino che dovrà provvedere ad eleggere il nuovo segretario.

Enrico Letta traccia la rotta, nessun scioglimento del Pd e il simbolo resta

Letta, nel suo discorso, ha anche fissato alcuni paletti, a cominciare dalla difesa della ragion d’essere del partito, che in tanti hanno messo in discussione dopo il risultato delle elezioni del 25 settembre.

“Proprio in questi giorni di 15 anni fa – ha scandito il segretario dem – nasceva il Pd. Cosa vogliamo fare? Io sono tra quelli che pensa che è stato un grande successo far nascere il Pd; è stata una storia positiva, è una storia positiva per il Paese”.

Dunque Letta chiude, almeno per ora, alla possibilità di sciogliere il partito. Guai anche a mettere mano al simbolo: “Io sono perché il simbolo rimanga esattamente così come è, perché racconta il servizio all’Italia. Quel simbolo: col Tricolore e il legame forte con la storia dell’Ulivo”.

Il leader in carica del Pd ha poi evidenziato che il partito da lui guidato ha perso le elezioni. A pesare la rottura con i potenziali alleati rappresentati da M5s e terzo polo. “Gli interlocutori non volevano stare insieme”, ha rimarcato.

“Elezioni? Non una catastrofe per il Pd”

“Il risultato non è una catastrofe”, ha aggiunto, pur dicendo che “serve una discussione senza sconti tra noi”. Letta ha poi spinto verso un congresso in tempi rapidi e ragionevoli: né affrettati, trasformando il percorso in una sorta di “X factor”, ma nemmeno procrastinando l’appuntamento “alle calende greche”. Dunque? Una data? Il nuovo segretario deve essere al comando “per l’inizio della primavera”.

“Luna di miele del nuovo governo sarà breve”

Il Pd “deve proseguire l’allargamento”, serve un “congresso costituente” sul modello delle agorà e deve preservare “l’unità che c’è stata in questi 15 mesi”, ha chiosato Letta che ha dichiarato una volta di più che non ha intenzione di restare al timone del partito: “Molti mi hanno chiesto di considerare un impegno di più lungo periodo che vada oltre il congresso. Lo riterrei un errore”. Serve “una classe dirigente più giovane”.

Secondo Letta i lavori interni al Pd devono essere chiusi entro la primavera perché “la luna di miele per questo governo sarà breve”. “E quando questo governo cadrà – ha aggiunto – dovremo chiedere le elezioni anticipate, non dovremo partecipare a nessun governo di salvezza”.

Fonte foto: ANSA

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