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Papa Francesco e il premio Paolo VI a Sergio Mattarella: la somma devoluta all'Emilia-Romagna per l'alluvione

Il premio al capo dello Stato per “la sua dedizione al bene comune". E Mattarella chiede di devolvere tutto in beneficienza

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Papa Francesco e Sergio Mattarella, accolti da un lungo applauso al loro ingresso nella Sala Clementina nel Palazzo apostolico vaticano, si sono incontrati in occasione della consegna del premio Paolo VI, la cui somma sarà destinata all’Emilia Romagna, flagellata nei giorni scorsi da un’ondata di maltempo senza precedenti.

Pontefice a Mattarella: “Lei è un maestro”

“Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi”. Così il capo dello Stato, che ha ricevuto dal Pontefice il Premio internazionale Paolo VI.

“Penso – ha aggiunto il presidente della Repubblica – che con il premio più che la mia personale azione si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo VI e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espressi. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati”.

“Sono lieto, Signor Presidente – ha detto Papa Francesco – di farmi strumento di riconoscenza a nome di quanti, giovani e meno giovani, vedono in Lei un maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità”.

Il denaro destinato agli alluvionati

La somma relativa al premio sarà, per volere del presidente Mattarella, devoluta in beneficenza alle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna”.

Mattarella, all’inizio del suo intervento, ha manifestato la sua sorpresa, unita alla sua emozione, per la notizia del premio: “Desidero innanzitutto ringraziare Vostra Santità per questa accoglienza. Ringrazio l’Istituto Paolo VI per il conferimento del premio e per la motivazione così generosa che lo accompagna”.

E ancora: “Credo di poter confidare che, quando mi è stata comunicata la decisione di conferirmi il premio Paolo IV, il mio primo pensiero è stato di sorpresa. Naturalmente si è subito affiancato un pensiero di gratitudine per questo riconoscimento di così grande prestigio. Ancor di più ho avvertito un sentimento di riconoscenza al massimo grado nell’apprendere la disponibilità del Santo Padre a consegnarmelo personalmente”.

Papa al capo dello Stato: “Il popolo italiano non dimentica la sua rinuncia al riposo”

Papa Francesco ha evidenziato il servizio e la responsabilità offerti dal capo dello Stato nello svolgere il suo incarico con dedizione, “la sua dedizione al bene comune in un impegno politico ispirato ai valori cristiani e rigoroso nel servizio delle istituzioni civili”.

Il conferimento del Premio Paolo VI al presidente Mattarella è “una bella occasione per celebrare il valore e la dignità del servizio, lo stile più alto del vivere, che pone gli altri prima delle proprie aspettative”, ha aggiunto Papa Francesco.

“Il servizio – ha aggiunto il Santo Padre – rischia di restare un ideale piuttosto astratto senza una seconda parola che non può mai esserle disgiunta: responsabilità. Il servizio cammina a pari passo con la responsabilità. Essa, come indica la parola stessa, è l’abilità di offrire risposte, facendo leva sul proprio impegno, senza aspettare che siano altri a darle. Quante volte, Signor Presidente, prima con l’esempio che con le parole, Lei lo ha richiamato!”.

“Che ciò sia vero per Lei, Signor Presidente, lo testimonia il popolo italiano, che non dimentica la sua rinuncia al meritato riposo fatta in nome del servizio richiestole dallo Stato. Una settimana fa ha voluto omaggiare, in occasione dei 150 anni dalla morte, quel grande italiano e cristiano che fu Alessandro Manzoni, capace di intessere con le parole la pregiata stoffa di valori sociali, religiosi e solidali del popolo italiano. Paolo VI lo definì ‘genio universale’, ‘tesoro inesauribile di sapienza morale’, ‘maestro di vita’. Anch’io custodisco nel cuore tanti suoi personaggi”, ha concluso Bergoglio.

Fonte foto: IPA

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