Panetti di droga brandizzati con foto di Messina Denaro e Riina, sequestrati 13 chili di hashish nel Trapanese
In un deposito del Trapanese i carabinieri hanno rinvenuto uno stock di panetti di hashish brandizzati con le immagini di Riina e Messina Denaro
Un vero e proprio deposito in cui la droga veniva confezionata con le foto di Matteo Messina Denaro e Salvatore Riina, come se fossero un brand, è stato scoperto dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Marsala. I militari hanno sequestrato circa 13 chili di hashish e arrestato un 28enne.
Mafia come brand, le foto dei boss sui panetti di droga
Da giorni – scrive ‘Ansa’ – gli uomini dell’arma stavano sorvegliando un magazzino alla periferia di Marsala.
Nelle ultime ore i militari hanno fermato un ragazzo che usciva dal deposito, un incensurato di 28 anni, trovato con 50 grammi di cocaina in tasca.
I carabinieri hanno dunque scoperto un vero e proprio deposito all’ingrosso di droga.
I panetti, confezionati singolarmente, erano segnati con le foto dei boss Matteo Messina Denaro e Totò Riina, il primo con il proprio nome e il secondo come “u cuitu“, storpiatura di “u curtu”, il soprannome che l’ex boss dei Corleonesi aveva sin dalle origini per via della sua statura.
Il sequestro della droga
I carabinieri hanno dunque sequestrato 13 chili di hashish, 700 grammi di cocaina e 700 grammi di marijuana.
I militari hanno rinvenuto anche uno strumento per il confezionamento sottovuoto, due piccoli bilancini elettronici e tutto il materiale necessario per il taglio delle sostanze stupefacenti.
Secondo una prima stima, il valore delle sostanze stupefacenti rinvenute all’interno del magazzino ammonterebbe ad almeno 200 mila euro.
L’arresto
Nella stessa serata di lunedì 20 marzo i militari hanno messo in atto altre perquisizioni presso abitazioni e automobili a disposizione del 28enne, dove i carabinieri hanno rinvenuto appunti e contabilità dell’attività criminale.
Il giovane è stato tradotto in carcere dopo la convalida dell’arresto da parte del gip.
Tra le ultime novità dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro ricordiamo il pizzino che il boss aveva inviato alla sorella Rosalia nel quale esprimeva il suo desiderio di togliersi la vita per fuggire dalla possibile morte cagionata dal tumore.
Proprio la lotta contro il cancro ha permesso ai carabinieri di portare a termine l’arresto del boss di Cosa Nostra, che durante il blitz si trovava nella clinica per sottoporsi alle cure.