NOTIZIE
CRONACA NERA

Pagò un killer per uccidere l'uomo che aveva violentato la figlia: l'accusa del pm al 64enne di Benevento

Svolta nel processo per l'assassinio di Giuseppe Matarazzo, il pastore che nel 2007 violentò la figlia 15enne di Lucio Iorillo. La ragazza si tolse la vita nel 2008

Pubblicato: Aggiornato:

Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Lucio Iorillo, 64 anni, ex operaio della Comunità Montana del Taburno, in provincia di Salerno, è accusato di essere il presunto mandante dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore che nel 2007 aveva violentato la figlia 15enne dell’uomo. La ragazza si tolse la vita il 6 gennaio 2008. Il pubblico ministero Stefania Bianco ha mosso l’accusa: Iorillo dovrà comparire il 27 novembre davanti al giudice per l’udienza preliminare Loredana Camerlengo, che deciderà se rinviarlo a giudizio.

L’agguato del killer all’uomo che aveva violentato la figlia

Matarazzo venne freddato con due colpi di pistola fuori dalla sua abitazione nel luglio del 2018, un mese dopo essere uscito dal carcere. Lo riporta il Corriere della Sera.

Aveva infatti scontato una pena di 11 anni e 6 mesi per la violenza sessuale.

I colpi d’arma da fuoco raggiunsero l’uomo al cuore e al torace, così come emerso dall’autopsia effettuata dal medico legale Emilio D’Oro.

La vicenda giudiziaria

La nuova accusa mossa dal pubblico ministero Stefania Bianco contro Lucio Iorillo rappresenta un importante sviluppo nell’inchiesta dei carabinieri sull’omicidio.

La Cassazione ha infatti annullato la sentenza della Corte d’appello di Napoli del 14 marzo 2023, che aveva assolto Giuseppe Massaro, 59 anni, di Sant’Agata dei Goti, e Generoso Nasta, 34 anni, di San Felice a Cancello, ritenuti i presunti killer di Matarazzo.

La sentenza, di secondo grado, aveva ribaltato quella emessa dalla Corte di Assise di Benevento, che lo scorso 6 ottobre 2021 aveva condannato i due imputati all’ergastolo.

L’accusa a Massaro è di aver fornito la 357 Magnum con cui sarebbe stato ucciso Matarazzo, insieme all’auto, che però sarebbe stata guidata da Nasta.

Stando alla nuova ricostruzione, Iorillo sarebbe il mandante dell’omicidio, organizzato dietro un pagamento di 20mila euro.

Il 64enne avrebbe creato anche un alibi per evitare ogni sospetto, incontrando più persone nella sera in cui il delitto venne compiuto.

Le testimonianze

All’omicidio di Giuseppe Matarazzo aveva assistito la madre, che poi aveva fornito una vaga descrizione del veicolo da cui erano partiti i colpi di pistola.

Negli anni sono state ascoltate molteplici persone, tra cui i componenti della famiglia della vittima e i vicini di casa.

Fonte foto: 123RF

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963