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Orrore a Sassari, cane scuoiato e fatto a pezzi: è caccia al responsabile, taglia da 5 mila euro

Cane fatto a pezzi a Sassari: un'associazione animalista ha deciso di offrire una ricompensa di 5 mila euro per individuare i responsabili

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

È stata ritrovata a Sassari nei giorni scorsi la carcassa di un cane scuoiato e fatto a pezzi. La vicenda ha fatto rapidamente il giro del web e ora un’associazione animalista ha deciso di offrire una ricompensa di 5 mila euro per cercare di individuare il responsabile.

Cane scuoiato e fatto a pezzi

Come riporta Ansa, la macabra scoperta è stata fatta lo scorso 3 febbraio nel rione Carbonazzi a Sassari. La carcassa dell’animale, fatto a pezzi e senza pelle, è stata ritrovata nei pressi di una cabina telefonica da un giovane che stava portando a spasso i suoi cani.

Il ragazzo ha subito chiamato la polizia municipale, arrivate sul posto assieme alle guardie zoofile. La vittima di questa atrocità è un piccolo levriero, trovato senza microchip.

 La carcassa è stata ritrovata nel rione Carbonazzi a Sassari

L’Unione Sarda riferisce che l’aguzzino ha tagliato via la testa e le zampe del cane, ritrovate a qualche metro di distanza.

Taglia da 5 mila euro per il responsabile

La vicenda ha fatto rapidamente il giro del web e, oltre allo sconcerto, sui social è partita una vera e propria caccia ai responsabili con appelli affinché chi sa qualcosa si faccia avanti.

In particolare è scesa in campo l’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidda), che ha deciso di offrire una ricompensa di 5.000 euro “a chiunque, con una denuncia formale fatta davanti alle autorità preposte, permetta d’individuare, processare e far condannare in via definitiva l’autore o gli autori di questo crimine”.

“Un orrore indescrivibile, un crimine il cui responsabile deve pagare la sua pena anche se purtroppo le leggi in Italia per chi commette simili reati di fatto non prevede pene di una severità rapportata all’atrocità del crimine commesso”, scrivono gli animalisti in una nota.

I precedenti

L’Unione Sarda riferisce che nella stessa giornata è stato rinvenuto morto nella stessa località un altro cane, un barboncino. In questo caso però, a differenza del levriero, la carcassa era ancora intera e avvolta nel cellophane.

Alcuni giorni prima un altro cane era stato ritrovato morto, mezzo sepolto sotto la sabbia, sul litorale di Platamona, sempre in provincia di Sassari. Sui social c’è chi si interroga su questi episodi e sull’ipotesi che possano essere collegati.

Fonte foto: 123RF

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