Operazione antimafia a Palermo contro il mandamento di Brancaccio: arrestate 8 persone
Otto arrestati a Palermo nell'ambito di un'operazione antimafia contro il mandamento di Brancaccio
Duro colpo al mandamento di Brancaccio. Uno dei più potenti clan della mafia di Palermo ha subito 8 arresti in un’operazione antimafia della Dda in coordinazione con la polizia di Stato. Accuse di spaccio, possesso di armi, oltre che di associazione mafiosa.
Gli arresti a Brancaccio
Nella mattinata di domenica 3 marzo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo in collaborazione con la polizia di Stato ha eseguito l’arresto di 8 persone accusate di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga e possesso di armi.
Si tratta di 8 persone appartenenti al mandamento di Branciaccio, tra i più importanti della Cosa Nostra palermitana. Per loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere dal parte del giudice per le indagini preliminari.
Secondo quanto ricostruito durante le indagini, gli 8 arrestati farebbero parte del nuovo assetto del mandamento di Brancaccio, assunto dopo altre operazioni antimafia che ne avevano minato la struttura.
Le attività della mafia
Gli investigatori hanno ricostruito le diverse attività che hanno poi costituito il blocco delle accuse contro gli otto arrestati del mandamento di Brancaccio. In primo luogo c’era il cosiddetto pizzo, l’estorsione imposta a hotel, commercianti e anche ambulanti che gestivano chioschi di street food.
Il mandamento sarebbe poi stato titolare della piazza di spaccio del quartiere di Sperone, nel quale gestivano sia l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti sia la loro vendita diretta al dettaglio.
Infine il clan sarebbe stato in controllo anche di diverse attività legate al gioco d’azzardo, anche grazie alla manomissione di portali online tramite i quali aggiravano in maniera illegale i controlli dell’Agenzia dei Monopoli.
Il collegamento con un omicidio
Lo stesso ambiente di Brancaccio da cui provengono gli 8 arrestati sarebbe quello in cui, secondo le indagini della Dda, sarebbe nato l’omicidio di Giancarlo Romano, avvenuto allo Sperone lunedì 29 febbraio. Nell’agguato, definito dalla stessa polizia “con le tipiche modalità in stile mafioso” era rimasta coinvolta anche un’altra persona risultata gravemente ferita.
I presunti responsabili dell’omicidio erano già stati arrestati, ma l’operazione del 3 marzo rappresenta un ulteriore tentativo della Dda di Palermo di mantenere sotto controllo l’aumento dei reati legati all’ambiente mafioso nella zona di Brancaccio.