Omicidio di Sofia Stefani ad Anzola, cosa non torna nella versione di Giampiero Gualandi: la lite e lo sparo
Per gli inquirenti la versione di Giampiero Gualandi sull'omicidio di Sofia Stefani non è credibile: dalla lite allo sparo, cosa non torna
La versione di Giampiero Gualandi sull’omicidio di Sofia Stefani ad Anzola, in provincia di Bologna, non convince gli inquirenti. Per questo motivo per il vigile urbano di 63 anni si sono aperte le porte del carcere. Secondo la sua versione, la morte dell’ex collega sarebbe sopraggiunta a seguito di un incidente, parola che lo stesso Gualandi avrebbe usato quando ha telefonato ai soccorritori. Sofia Stefani, 33 anni, è morta alle 16 di giovedì 16 maggio per un colpo di pistola partito dall’arma di ordinanza dello stesso Gualandi, mentre i due si trovavano all’interno degli uffici del comando di piazza Giovanni XXIII.
- La versione di Giampiero Gualandi
- Cosa non torna nell'omicidio di Sofia Stefani
- L'avvocato di Gualandi: "Solo un incidente"
La versione di Giampiero Gualandi
Presso la caserma dei carabinieri di Anzola, Giampiero Gualandi in presenza del suo avvocato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Prima dell’interrogatorio, tuttavia, il 63enne ha spiegato agli inquirenti che la tragedia si sarebbe consumata per errore.
Negli uffici di piazza Giovanni XXIII, dove ha sede il comando della polizia locale, Gualandi stava pulendo la sua pistola d’ordinanza in presenza di Sofia Stefani.
In quell’ufficio tra i due sarebbe nato un diverbio degenerato in una lite e una colluttazione – scrive ‘Ansa’, secondo le prime dichiarazioni di Giampiero Gualandi – fino a quel colpo accidentale partito, ribadiamo, mentre l’ex comandante stava pulendo la pistola.
‘Ansa’ riporta che le altre persone presenti nell’edificio non avrebbero avvertito alcuna discussione animata tra i due, tanto meno alcun grido, bensì di aver udito soltanto lo sparo.
Cosa non torna nell’omicidio di Sofia Stefani
Oltre alle dinamiche riportate da Gualandi, a insospettire gli inquirenti sarebbe il contesto emotivo in cui si è consumata la tragedia. Secondo le prime ricostruzioni, Gualandi e Sofia Stefani non erano legati solamente da un rapporto di lavoro, ma tra i due ci sarebbe stata una relazione.
Secondo l’ex comandante, sarebbe stata la 33enne a convocarlo nell’ufficio. Giampiero Gualandi avrebbe voluto interrompere la relazione, una scelta alla quale Sofia Stefani si sarebbe opposta. Gualandi è sposato, mentre la 33enne aveva un fidanzato, anch’egli ascoltato dagli inquirenti. Tra i due si sarebbe stato anche un corposo scambio di messaggi che ora sono al vaglio degli investigatori.
Ciò che non convince della versione raccontata da Gualandi è proprio il dettaglio del colpo accidentale. A complicare il caso, inoltre, è l’assenza di telecamere all’interno dell’ufficio in cui si è consumata la tragedia.
L’avvocato di Gualandi: “Solo un incidente”
All”Ansa’ l’avvocato di Giampiero Gualandi, Claudio Benenati ha riferito: “È stato un incidente, non è stato volontario, non è stato un femminicidio“, bensì una “tragedia immane per cui siamo tutti devastati”.
Sempre Benenati ha spiegato all’agenzia di stampa che sabato 18 maggio verrà fatta chiarezza su “ogni aspetto di quello che è successo” nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto.