Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini, l'indiscrezione degli avvocati: "Indagini alla fase conclusiva"
Le indagini sull'omicidio di Pierina Paganelli potrebbero essere prossime alla conclusione. La novità sul giallo di Rimini arriva dai legali dei figli
Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli sarebbero alla fase conclusiva. L’indiscrezione arriva da Monica e Marco Lunedei, i legali che rappresentano Giacomo Saponi, il fratello Giacomo e la sorella Chiara, tutti figli dell’ex infermiera di 78 anni uccisa nella tarda serata del 3 ottobre 2023 in via del Ciclamino 31, a Rimini. Per il momento i difensori tengono un profilo basso, senza sbilanciarsi con troppe indiscrezioni, ma chi ha memoria ricorda che secondo le notizie più recenti sarebbero più di uno i punti di svolta nel giallo.
- Le indagini sull'omicidio verso la conclusione
- La pista dell'ammiratore segreto, poi decaduta
- Dal quinto uomo al nome dell'assassino
Le indagini sull’omicidio verso la conclusione
La notizia arriva il 21 maggio, un giorno dopo l’incontro tra gli avvocati Lunedei e il sostituto procuratore Daniele Paci. Come riporta ‘Corriere di Romagna’, riferiscono: “Siamo in costante contatto con la Procura, ma ovviamente non possiamo parlare dei contenuti dei colloqui”.
Tuttavia, ci sarebbe una novità: “Siamo sicuri che le indagini sulla povera Pierina sono ormai alla fase conclusiva: la fiducia nell’operato della Procura è alta”.
Non è dato conoscere i dettagli delle indagini, ma considerando che si parla di fase conclusiva presto potrebbero arrivare tutte le informazioni utili alla stampa.
Ciò che è certo è che nel giallo di Rimini nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati. I sospetti si sono sempre concentrati sulla nuora di Pierina Paganelli, il fratello della nuora e i dirimpettai, che dall’inizio della vicenda vivono sotto l’occhio dell’attenzione mediatica.
La pista dell’ammiratore segreto, poi decaduta
Recentemente si è parlato a lungo di un presunto ammiratore segreto che a Pierina Paganelli avrebbe inviato biglietti, lettere e fiori. Di ciò l’ex infermiera si era confidata con un’amica. A riferirlo è stato l’avvocato Davide Barzan, che difende Manuela e Loris Bianchi, durante un suo intervento nel programma ‘Quarto Grado’.
Ascoltato da ‘Fanpage’, Barzan ha aggiunto che su questo dettaglio è stata presentata “una memoria integrativa ex articolo 121 all’attenzione del pm procedente”. A tal proposito sono intervenuti i figli della vittima. Tramite l’avvocato Monica Lunedei, i discendenti di Pierina Paganelli si sono detti “oltraggiati profondamente” dalle rivelazioni di Barzan.
Secondo i figli non esiste alcun spasimante. Piuttosto, si trattava di “una persona molto anziana che aveva ricevuto aiuto e assistenza da Pierina in alcune occasioni”, e che per questo le inviava dei doni. L’uomo è morto nel 2021, stroncato dal Covid-19.
Dal quinto uomo al nome dell’assassino
Sempre Davide Barzan aveva sollevato l’ipotesi di un quinto uomo, qualcuno che non appartenesse alla rosa composta da Loris Bianchi, Manuela Bianchi, Louis Dassilva e Valeria Bartolucci. Poco dopo tale rivelazione, in diretta dallo studio di ‘Quarto Grado’ il giornalista Carmelo Abbate ha acceso una miccia importante: Penso che ci siamo, gli inquirenti hanno individuato l’assassino, non c’è nessun quinto uomo”.
Una novità che secondo Abbate potrebbe venire fuori molto presto, con le indagini che si starebbero concentrando sul punto di partenza: il pianerottolo. Ad oggi, 21 maggio, il nome dell’assassino di Pierina Paganelli e dell’artefice dell’omicidio non è ancora noto.