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Olbia, svolta nel caso della 60enne scomparsa: una coppia l'avrebbe uccisa per il reddito di cittadinanza

Una coppia è indagata per omicidio nel caso della 60enne scomparsa ad Olbia. Il movente potrebbe essere il reddito di cittadinanza

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Potrebbe essere il momento della svolta, nelle indagini sulla scomparsa di Rosa Maria Luisa Bechere, la 60enne di cui si sono perse le tracce da circa 45 giorni. Una coppia è stata iscritta nel registro degli indagati della Procura per omicidiooccultamento di cadavere.

Olbia, la 60enne potrebbe essere stata uccisa da una coppia

Si tratterebbe di una donna olbiese di 42 anni e un uomo di 49, originario di Berchidda. Secondo la ricostruzione, i due sarebbero stati due vicini di Rosa Maria Luisa Bechere nel condominio di via Petta, nel quartiere popolare San Nicola di Olbia.

I due, secondo i carabinieri e la Procura di Tempio Pausania, avrebbero ucciso e occultato il cadavere della 60enne per beneficiare del reddito di cittadinanza accreditato sulla sua carta Bancoposta e sulla ricaricabile Postepay, oltre ad un rimborso INPS – scrive ‘Il Mattino’ – di 10mila euro.

Olbia. I carabinieri stanno indagando sulla scomparsa di una 60enne invalida

La coppia è ora iscritta nel registro degli indagati.

La scomparsa

Rosa Maria Luisa Bechere è scomparsa dalla sua abitazione il 26 novembre 2022 e fino ad oggi, venerdì 13 gennaio, gli inquirenti hanno valutato anche l’ipotesi dell’allontanamento volontario.

La donna, 60 anni, era invalida al 100% e viveva da sola da quando il compagno Davide Iannelli, napoletano di 48 anni, ha ucciso il vicino Tony Cozzolino ed è dunque stato arrestato. Attualmente Iannelli si trova nel carcere di Bancali.

Una volta rimasta sola, alla Bechere si sarebbe dunque avvicinata la coppia, ma si sarebbe trattato – scrive ‘Repubblica’ citando gli inquirenti – di un’amicizia interessata. I due, infatti, in un primo momento avrebbero finto di interessarsi alle sue cure, per poi scoprire le sue carte e pianificare di entrarne in possesso.

Così i due indagati avrebbero addirittura tentato di avvelenarlainibirla somministrandole farmaci a sua insaputa. Poco prima del giorno della scomparsa, infatti, la 60enne era stata ricoverata all’ospedale.

A dare l’allarme sono state le operatrici dei servizi sociali che periodicamente andavano a trovare la donna.

Il movente

In un comunicato riportato da ‘Repubblica’, i carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia sostengono di “avere dati oggettivi sul fatto i due abbiano utilizzato almeno una volta la tessera per il reddito di cittadinanza di cui era beneficiaria Rosa Bechere”.

Oltre alle carte della donna, i due indagati sarebbero entrati in possesso anche di altri risparmi che la 60enne scomparsa avrebbe conservato in casa. La coppia non avrebbe aspettato troppo, quindi, per usufruire delle carte di proprietà della Bechere.

In questo momento la scientifica è operativa presso l’abitazione della donna, della coppia e di altre abitazioni a disposizione delle indagini.

Il 19 gennaio gli indagati verranno ascoltati dal pm Daniele Rosa presso il tribunale di Tempio Pausania.

Fonte foto: iSTOCK

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