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Obbligo Green pass per senatori e deputati, si è pronunciata la Corte Costituzionale: cosa è stato deciso

L'obbligo del Green pass resta anche per senatori e deputati: lo ha stabilito la Corte Costituzionale

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Resta l’obbligo di presentare il Green pass anche per i parlamentari. Lo ha sancito la Corte Costituzionale che si è pronunciata nelle scorse ore sul conflitto di attribuzione che era stato sollevato da alcuni membri di Camera e Senato. Quindi è stata confermata la legittimità delle delibere con le quali entrambe le assemblee avevano introdotto l’obbligo di certificazione verde per deputati e senatori.

Così è stata respinta la richiesta di una dozzina di parlamentari del gruppo misto ‘L’Alternativa c’è’ e dell’ex pentastellato Gianluigi Paragone.

Green pass per senatori e deputati:  “Nessuna manifesta lesione delle attribuzioni proprie dei parlamentari”

La Corte Costituzionale ha stabilito che sono inammissibili tutti i ricorsi presentati contro il Green pass a Montecitorio e Palazzo Madama. Per le motivazioni bisognerà attendere qualche giorno, quando saranno depositate.

“La Corte ha ritenuto che dai ricorsi non emerga alcuna manifesta lesione delle attribuzioni proprie dei parlamentari e che spettino all’autonomia delle due Camere l’interpretazione e l’applicazione dei rispettivi regolamenti”, rimarca una nota divulgata dalla Consulta.

I promotori del ricorso sostengono che sono venuti meno i loro poteri stabiliti dalla Costituzione. Non solo: protestano anche per le modalità con cui è stato introdotto l’obbligo del Green pass per chi siede nei due rami del Parlamento.

Il provvedimento era stato frutto di delibere degli organi interni delle due Camere. I firmatari del ricorso consideravano violato l’articolo 64 della Carta e “compressa, su tutte, la partecipazione dei singoli parlamentari al procedimento legislativo, oltre che leso il libero svolgimento del loro mandato”.

Corte Costituzionale, Green pass legittimo per deputati e senatori: le reazioni

“Continueremo a porre il problema del Green Pass. – ha detto Pino Cabras, uno di coloro che ha presentato ricorso, raggiunto da Today.it -. Quello della Corte Costituzionale è un non pronunciamento nel merito perché in sostanza dice come la materia di come ci si debba comportare in Parlamento, per il principio della autodichia, riguarda solo ed esclusivamente gli organi che dirigono Camera e Senato”.

E ancora: “Anche se noi volevamo arrivare ad un pronunciamento che valesse per tutto il mondo del lavoro. Ora ci rivolgeremo alle Camere, ai Questori e ai Presidenti delle Aule. Questa resta una anomalia fronte di un dato: un vaccinato e un non vaccinato sono contagiosi allo stesso modo”.

Cabras ha anche detto che ciò che è successo alla sua collega Sara Cunial è “imbarazzante”. La parlamentare ieri era riuscita a entrare a Montecitorio per seguire la seduta dell’Assemblea e votare, seppur senza Green pass. Si è seduta da sola in una tribuna isolata, raggiunta tramite un percorso protetto.

Un’immagine della deputata Sara Cunial

“Io il Green Pass ce l’ho ma non mi esprimo sulla questione del vaccino per una questione del diritto al rispetto dei dati sensibili – ha detto Cabras -. Ma quanto successo alla collega Cunial è imbarazzante: confinata come succedeva nell’Alabama degli anni ’50, con percorsi dedicati, stanze per sé, bagni suoi. Questa cosa dovrebbe quanto meno interrogarci su dove stia andando questa società”.

“Vedremo le motivazioni dell’inammissibilità e decideremo se intraprendere altre azioni. La strada maestra, tuttavia, è politica: fino a quando le forze di maggioranza resteranno ostaggio di questo governo che ha sospeso le libertà democratiche?” ha commentato, sempre a Today.it il senatore Mattia Crucioli.

“Si vede che sono iniziate le grandi manovre per il Quirinale e quindi nessuno vuole disturbare neanche dentro la Consulta il “grande manovratore” Mario Draghi perché non si spiega altrimenti una decisone dove il mandato parlamentare viene e può essere scalfito da una decisione dei Questori”. Così Gianluigi Paragone.

Fonte foto: ANSA
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