Nuovi colori, prima conferma di zona gialla: in 5 Regioni cambia tutto
Gli epidemiologi lanciano l'allarme su 5 Regioni italiane: la situazione rischia di cambiare radicalmente fra due settimane
Mentre si registra un aumento costante dei nuovi contagi da coronavirus in Italia, con i bollettini del ministero della Salute che ogni giorno restituiscono un quadro della situazione epidemiologica, è importante anche guardare al futuro. A tracciare un quadro della situazione che l’Italia potrebbe trovarsi a fronteggiare nelle prossime due settimane è il Gruppo di Lavoro MADE dell’Associazione Italiana di Epidemiologia.
Impennata di casi nell’ultima settimana: i dati dell’Iss
Prima di tutto, bisogna guardare i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità: nella settimana 8-14 novembre 2021 i casi di Covid in Italia sono saliti del 42,17% rispetto ai sette giorni precedenti, 1-7 novembre. Sono 51.318 positivi contro 36.095.
In più, in quanto ai decessi, sono aumentati del 34,02% (390 vs 291), mentre i nuovi ingressi in terapia intensiva sono cresciuti del 24,09%, un aumento che comunque segna un rallentamento rispetto a quello della settimana precedente, quando la crescita era stata del 31,74%.
Epidemiologi lanciano l’allarme per 5 Regioni
Secondo gli epidemiologi, bisogna guardare all’indice di replicazione diagnostica (RDt) a livello nazionale sui dati del 13 novembre che “è pari a 1,42 e superiore all’uno in tutte le regioni”.
Questo indica “una significativa accelerazione nella diffusione dei contagi che, a parità di condizioni, potrebbe portare tra due settimane 5 regioni a superare la soglia del tasso di incidenza settimanale di 250 casi per 100.000 e altre 8 sopra 150 casi per 100.000″.
Le stime del Gruppo di Lavoro MADE dell’Associazione Italiana di Epidemiologia sono state diffuse insieme a un position paper che contiene cinque raccomandazioni per la gestione dell’attuale fase pandemica.
Friuli Venezia Giulia verso il giallo: l’annuncio di Fedriga
Tra le Regioni dove il contagio è più marcato nelle ultime settimane c’è sicuramente il Friuli Venezia Giulia. Presto, come ha annunciato il presidente Massimiliano Fedriga, passerà in zona gialla: “Non possiamo fare pagare il prezzo di eventuali nuove chiusure ai vaccinati, che hanno difeso se stessi e gli altri, partecipando alla campagna vaccinale”.
“Siamo a un passo dalla zona gialla e questo è dato dal numero dei ricoveri anche in area medica, molto vicino al 15%. Il Fvg andrà in zona gialla, ma per fortuna questo prevede misure ancora molto contenute. Tuttavia, il passaggio alla zona arancione sarebbe drammatico per l’economia, è una cosa che non possiamo e non dobbiamo permettere”.
La conferma è arrivata anche da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: “Il dato oggettivo è che siamo in ascesa nel numero dei casi, va detto però che questa circolazione del virus non è omogenea in tutto il Paese“.
“A Trieste i numeri cominciano a preoccupare – ha aggiunto Cartabellotta – poi ci sono Bolzano e Gorizia. Stanno aumentando anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva. Però la situazione ospedaliera è sostanzialmente molto tranquilla. L’unica regione che rischia di vedere il giallo in tempi non lunghissimi è il Friuli Venezia Giulia, nelle altre Regioni la situazione è ampiamente sotto controllo”, ha concluso.