Novità dalla Germania sull'estradizione di Filippo Turetta in Italia: la decisione del tribunale di Naumburg
Estradizione Filippo Turetta: dopo la richiesta alla Corte d'appello in Germania, "dovrebbe essere trasferito in Italia nel giro di alcuni giorni"
La richiesta di consegna all’Italia di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin alla Corte d’appello Naumburg – il massimo tribunale della regione della Sassonia-Anhalt (Germania) incaricato di decidere sull’estradizione del 22enne – è arrivata nella giornata di martedì 22 novembre. Lo ha comunicato all’Ansa una magistrata della Procura generale di Naumburg.
- Le parole della magistrata della Procura generale di Naumburg
- Le prime parole di Filippo Turetta dopo l’arresto in Germania
- L'estradizione in Italia
- I nuovi dettagli sulla fuga di Filippo Turetta
Le parole della magistrata della Procura generale di Naumburg
“I fascicoli sono stati presentati ieri al Tribunale regionale superiore di Naumburg”, ha scritto la procuratrice capo Tatjana Letz riferendosi all’Oberlandesgericht (Olg), una sorta di Corte d’appello, e rispondendo alla domanda se la richiesta italiana fosse arrivata alla stessa Procura generale che deve incaricare l’Olg di esaminarla.
“Se la richiesta della Procura Generale sarà accolta, il cittadino italiano dovrebbe essere trasferito in Italia nel giro di alcuni giorni. Tuttavia, non sono in grado di fornire una data precisa”, si è limitata ad aggiungere Letz.
Le prime parole di Filippo Turetta dopo l’arresto in Germania
Turetta è attualmente detenuto nel carcere di Halle, in Germania, in attesa dell’estradizione verso l’Italia.
“Ho ucciso la mia ragazza”
Questa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, è stata la prima frase pronunciata da Filippo Turetta agli agenti della polizia tedesca che lo ha fermato sabato 18 novembre in autostrada, nei pressi di Lipsia.
Una confessione registrata nel verbale di fermo redatto dagli agenti e consegnato all’autorità giudiziaria, ma che non potrà però essere portata nelle aule di giustizia.
L’estradizione in Italia
Davanti al giudice tedesco, Turetta ha solo detto di non opporsi all’estradizione e chiesto di essere riportato in Italia.
I rallentamenti in seguito alla richiesta di consegna da parte del nostro Paese sono dovuti a ragioni tecniche, di procedura, relative ai nuovi reati contestati dalla procura veneziana e alla relativa ordinanza trasmessa dall’Italia.
Al tribunale tedesco competente ci sarà una nuova udienza nella quale il giovane sarà chiamato a confermare il nulla osta all’estradizione.
I nuovi dettagli sulla fuga di Filippo Turetta
Intanto, nella ricostruzione della fuga di Turetta emergono nuovi dettagli a seguito della perquisizione dell’auto, una Punto nera, che ha permesso di ritrovare un altro coltello, diverso da quello usato che sarebbe stato utilizzato per uccidere l’ex fidanzata Giulia Cecchettin.
Ci sarebbero altri elementi, emersi dopo l’arresto del ragazzo lungo l’A9 a Bad Durremberg, che sollevano nuovi interrogativi.
Turetta stava scappando con circa 300 euro in contanti, ma non vi sono tracce di transazioni o pagamenti.
È emersa anche l’ipotesi di un collegamento a Internet con una Sim card straniera per tenersi aggiornato, e l’uso di un conto Paypal per effettuare movimenti di denaro più difficilmente rintracciabili.