Nord Stream, grande nuvola di metano sopra Norvegia e Svezia in arrivo anche in Italia: nessun pericolo
Danimarca e Svezia sostengono che le perdite nei gasdotti Nord Stream sono dovute all'esplosione di diverse centinaia di chilogrammi di tritolo
Una grande nuvola di metano è stata rilevata sopra i cieli di Svezia e Norvegia dopo la fuga di gas da Nord Stream 1 e 2. La coda di questa emissioni dovrebbe arrivare in giornata sull’Italia, ma senza pericoli ambientali né per la salute dei cittadini. A spiegarlo all’Ansa è Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, sulla base dei dati del rapporto dell’Istituto Norvegese per la ricerca sull’aria (Nilu).
- Nube di metano in arrivo sull'Italia
- Avvistate navi russe vicino ai gasdotti
- L'accusa di Putin all'occidente
- Detonate centinaia di chili di tritolo
Nube di metano in arrivo sull’Italia
Secondo l’esperto la nube, divisa in due parti, non rappresenta nessun pericolo né di inquinamento né sanitario, dato che l’emissione si è molto diluita in atmosfera ed essendo il metano un gas climalterante (che incide sul riscaldamento globale) e non inquinante.
Il gas, che si è mosso inizialmente in direzione nord per poi virare in direzione Nord-Ovest, sta viaggiando verso il Mediterraneo e passerà in queste ore nei nostri cieli.
Ma non accadrà nulla. Il metano è una sostanza estremamente volatile, che tende a diffondersi principalmente nell’ambiente nel quale viene immesso.
Per intenderci, con tutta probabilità neanche svedesi e norvegesi si renderanno conto del passaggio della nube.
Avvistate navi russe vicino ai gasdotti
Secondo Stephen Matthew Platt, scienziato del clima presso l’istituto norvegese di ricerca sull’aria Nilu, la nube sarebbe composta da circa 40.000 tonnellate di metano rilasciate dal sospetto sabotaggio.
Le emissioni, ha affermato Platt, citato dall’Ansa, “corrispondono al doppio delle emissioni annuali di metano dell’industria petrolifera e del gas in Norvegia. Sono livelli record, mai visto niente di simile prima in Norvegia e Svezia”. Nel frattempo, Occidente e Russia s’incolpano a vicenda sul presunto sabotaggio ai gasdotti.
I funzionari della sicurezza europea avrebbero rilevato la presenza di alcune navi di supporto della Marina russa in prossimità dei gasdotti Nord Stream, secondo quanto riportato dalla Cnn.
Non è chiaro se le navi abbiano qualcosa a che fare con quelle esplosioni, hanno affermato le fonti, ma è uno dei tanti fattori che gli investigatori esamineranno.
L’accusa di Putin all’occidente
Secondo quanto affermato invece dal capo del servizio esterno d’intelligence russa, Sergey Naryshkin, il Cremlino avrebbe le prove che indicano un ruolo dell’Occidente nell’organizzare e mettere in atto le esplosioni che hanno messo fuori uso i gasdotti Nord Stream.
Un presunto sabotaggio che ha fatto impennare i prezzi del gas negli ultimi giorni.
Anche il presidente russo Vladimir Putin ha accusato gli occidentali di essere dietro le “esplosioni” che hanno causato gravi perdite nei gasdotti Nord Stream 1 e 2.
“Organizzando esplosioni sui gasdotti internazionali che corrono lungo il fondo del Mar Baltico, hanno di fatto iniziato a distruggere le infrastrutture energetiche europee”, ha affermato il leader del Cremlino.
Detonate centinaia di chili di tritolo
Emergono inoltre nuovi dettagli sulle esplosioni. Secondo quanto affermato in un rapporto ufficiale della Svezia e della Danimarca consegnato alle Nazioni Unite, le quattro fughe di gas dal Nord Stream nel Mar Baltico sono state provocate da esplosioni sottomarine corrispondenti a “centinaia di chili” di Tritolo (TNT).