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Nikki Hiltz a Parigi 2024, l'atleta dichiaratamente transgender e non binaria gareggia con le donne: la storia

Nikki Hiltz ha esordito alle Olimpiadi di Parigi nella batteria dei 1500 donne: è la prima persona dichiaratamente transgender e non binaria ai Giochi

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Nikki Hiltz ha debuttato alle Olimpiadi di Parigi 2024 nella batteria dei 1500 donne. È la prima persona dichiaratamente transgender e non binaria a scendere in pista per gli Stati Uniti d’America ai Giochi Olimpici.

Nikki Hiltz transgender e non binaria: la sua spiegazione

Nikki Hiltz, nata biologicamente donna a Santa Cruz (California) ma cresciuta nella città di Aptos, ha fatto coming out nel 2021, in occasione della Giornata internazionale della visibilità transgender. In un post scrisse: “Ciao, sono Nikki e sono transgender. Non mi identifico con il genere che mi è stato assegnato alla nascita: il termine che uso per descriverlo correttamente è non-binariə. E il miglior aggettivo che si può utilizzare per spiegarlo è fluid. Raccontarlo è difficile, ma sarò per sempre convintə che vulnerabilità e percettibilità siano essenziali per stimolare l’inclusione e veri cambiamenti sociali”.

Da quel momento, Nikki Hiltz, che si identifica con i pronomi ‘they/them’, è diventatə un punto di riferimento per la comunità Lgbtq+, negli Stati Uniti d’America e non solo.

Nikki Hiltz.

L’appello lanciato da Nikki Hiltz alle Olimpiadi

Nikki Hiltz, che ha vinto i trials americani con un tempo record di 3 minuti, 55 secondi e 33 centesimi conquistando così un posto nel Team Usa ai Giochi Olimpici, può correre a Parigi 2024 nella competizione femminile perché non è inseritə nella lista degli atleti dsd che presentano “disordini dello sviluppo sessuale”. L’atleta non si sottopone a trattamenti ormonali, fatto che costituirebbe una violazione del codice dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada).

Sul social network X, proprio in occasione della sua partecipazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, Nikki Hiltz ha lanciato un appello. Le sue parole: “Rispettate i pronomi delle persone e, se qualcuno ha vissuto un’esperienza diversa dalla vostra, provate a informarvi invece di odiarlo”.

Al Washington Post, Nikki Hiltz ha invece dichiarato: “Io punto solo a mostrarmi per quello che sono e a guadagnare altro spazio. Uso i pronomi they/them (essi/loro) e la gente a volte rimane perplessa. Ma non possono più ignorarmi, ho vinto due titoli consecutivi”.

Casi Imane Khelif e Lin yu-Ting alle Olimpiadi: cosa ha detto Nikki Hiltz

Le Olimpiadi di Parigi sono state caratterizzate da vibranti polemiche per la presenza di due pugili, Imane Khelif e Lin yu-Ting, nelle competizioni femminili. L’atleta algerina e quella taiwanese erano state escluse dall’International Boxing Association (non riconosciuta dal Cio) ai Mondiali 2023 per il mancato superamento di un ‘gender test’.

Sulle polemiche sulla loro partecipazione ai Giochi di Parigi, Hiltz ha detto: “La transfobia è pazzesca in queste Olimpiadi. La retorica anti-trans è contro le donne. Queste persone non proteggono lo sport femminile, stanno imponendo rigide norme di genere e chiunque non rientri in queste norme viene preso di mira e diffamato”.

 

Fonte foto: IPA

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