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Il Comitato olimpico difende Imane Khelif dopo l'incontro con Angela Carini: "Informazioni ingannevoli"

Il Comitato olimpico internazionale difende Imane Khelif dopo l'incontro con Angela Carini e le polemiche seguite

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Comunicato del Cio. Il Comitato olimpico internazionale ha difeso Imane Khelif dopo l’incontro con Angela Carini, definendo “aggressioni” gli attacchi contro la pugile algerina, sulla quale secondo l’organo di governo delle Olimpiadi sarebbero state diffuse “Informazioni ingannevoli”.

Il comunicato del Comitato olimpico su Imane Kheif e Angela Carini

In un comunicato pubblicato nella serata del 1 agosto il Comitato olimpico internazionale ha difeso la pugile algerina Imane Khelif, al centro di una polemica sulla sua inclusione alle olimpiadi da prima del match contro l’italiana Angela Carini, ritiratasi dall’incontro in mattinata dopo secondi.

Tutti gli atleti che partecipano al torneo olimpico di boxe ai Giochi di Parigi 2024 rispettano le regole di partecipazione […] basate sulle regole post Rio 2016, quando la Federazione internazionale di pugilato faceva ancora parte del Cio” esordisce il comunicato.

L’aggressione in corso […] è basata interamente su decisioni arbitrarie che sono state prese senza alcuna procedura, specialmente nei confronti di un’atleta che compete da diversi anni” continua il Cio.

Le regole di ammissibilità non dovrebbero essere cambiate durante una competizione e qualsiasi cambiamento di regolamento dovrebbe essere preceduto da un procedimento appropriato e avere basi scientifiche” conclude il Comitato olimpico.

La questione della federazione internazionale di boxe

Buona parte del comunicato fa riferimento alla situazione occorsa prima della finale dei mondiali organizzati dalla Federazione internazionale di boxe, organismo espulso per corruzione anni fa dal Comitato olimpico internazionale.

La Federazione squalificò Khelif e un’altra atleta mentre erano in corso i campionati mondiali del 2023, con una decisione dell’amministratore delegato considerata arbitraria.

Da questa decisione di esclusione hanno preso il via le polemiche che hanno accompagnato l’atleta fino all’incontro con Angela Carini, dal quale la pugile italiana si è ritirata dopo pochi secondi

La polemica su Imane Khelif e il ritiro di Angela Carini

Da quando Imane Khelif è stata ammessa alle Olimpiadi di Parigi, sono nate diverse polemiche sulla sua esclusione dal mondiale del 2023. Queste discussioni hanno raggiunto l’Italia quando si è capito che la pugile algerina avrebbe affrontato l’azzurra Angela Carini.

Diverse figure pubbliche hanno accusato Khelif o di essere transgender, come il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, o di essere nello spettro dell’intersessualità, come il presidente del Senato Ignazio La Russa.

L’atleta si è sempre dichiarata donna e non ha mai fatto cenno a nessuna identità di genere diversa o condizione. Non è nemmeno certo che abbia anomalie ormonali o genetiche che possano porla nello spettro intersessuale.

Le polemiche sono proseguite fino alla mattinata del 1 agosto, quando Angela Carini si è ritirata dopo aver ricevuto un colpo dall’avversaria, durante l’incontro valido per gli ottavi di finale del torneo olimpico di boxe categoria 66 kg.

imane-khelif-angela-carini-comitato-olimpico Fonte foto: ANSA
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