NOTIZIE
CULTURA E SPETTACOLO

Nicola Trussardi e la rivelazione del figlio Tomaso: "Non era gay, gli altri stilisti lo boicottavano"

Tomaso Trussardi ricorda il padre Nicola e racconta: "Gli altri stilisti non lo facevano sfilare perché non era gay"

Pubblicato:

Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Lo boicottavano perché non era gay“. Rivelazione del figlio di Nicola Trussardi, Tomaso, sulla carriera del padre. I dettagli dell’effetto che la sua morte ebbe sulla famiglia e il ruolo di Vittorio Feltri nel lutto della madre.

La rivelazione su Nicola Trussardi: “Lo boicottavano perché non era gay”

Tomaso Trussardi, figlio dello stilista e imprenditore bergamasco Nicola Trussardi, ha raccontato le difficoltà che il padre ha incontrato nel mondo della moda in un’intervista al quotidiano Il Giornale.

“Lo trattavano come un diverso e dico una cosa forte: perché non era gay. E quindi tutti gli stilisti che erano gay lo boicottavano, non lo facevano sfilare, non lo accettavano alle fiere” ha esordito Tomaso Trussardi.

Nicola Trussardi a una sfilata

“Se si va a vedere le foto dei tempi c’erano Missoni, Armani, Versace, Krizia, Fiorucci, Ferrè, lui mai. Lo ghettizzavano perché era bergamasco, perché non era stilista, era soltanto un pellettiere” ha continuato.

Trussardi precursore: il levriero e le sfilate

Tomaso Trussardi ha poi raccontato delle idee innovatrici di Trussardi, dalle sfilate fuori dalle fiere, che hanno fatto scuola nel mondo della moda, fino al marchio del levriero.

“Visto che non lo accettavano alle fiere, lui disse: sfilo fuori. Adesso chi sfila in fiera? Nessuno. È stato un precursore, ed ha capito anche che doveva creare un lifestyle, non un’azienda di moda” ha raccontato Tomaso Trussardi.

Per il figlio, il suo marchio doveva essere “Qualcosa che fosse un’emanazione di quello che piaceva a lui, e tutto questo lo estrinseca proprio il marchio del levriero, il cane più elegante e più veloce che c’è. Perché diceva di voler creare una società intelligente, colta, elegante” ha concluso Trussardi.

La crisi della Trussardi

L’azienda Trussardi viene da anni di grave crisi ed è stata venduta, all’inizio del 2024, al gruppo piemontese Miroglio, che si è fatto carico del rilancio del marchio e del debito da oltre 50 milioni di euro.

Proprio Tomaso Trussardi è stato l’ultimo amministratore delegato dell’azienda appartenente alla famiglia fondatrice che, dal 2019, era controllata dal fondo italiano esperto in ristrutturazioni aziendali QuattroR.

Il tentativo di rilancio che seguì questa acquisizione non ebbe il tempo di entrare a pieno regime anche a causa della guerra in Ucraina, che ha chiuso a Trussardi uno dei pochi mercati rimasti appetibili: quello russo.

La crisi del lusso ha fatto il resto, portando alla vendita del marchio a Miroglio, che già controlla altri nomi conosciuti della moda italiana, come Elena Mirò, Motivi, Oltre e Fiorella Rubino.

Fonte foto: Gatty

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963