Nicola Gratteri a Piazzapulita attacca i politici: "Non sanno nemmeno cosa votano, fanno solo propaganda"
Durissimo attacco di Nicola Gratteri alla classe politica italiana: a Piazzapulita il procuratore di Napoli ha parlato di riforme inefficaci
Ospite della puntata di giovedì 28 novembre di Piazzapulita su La7, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha lanciato pesanti accuse contro la classe politica italiana, rea a suo dire di scarsa competenza e poca attenzione verso le reali necessità della giustizia.
Nicola Gratteri attacca i politici a Piazzapulita
“Molti politici non vogliono riforme che funzionino. Spesso non sanno neppure di cosa si sta parlando e votano in base alle indicazioni del capogruppo per paura di non essere ricandidati”, ha dichiarato Gratteri evidenziando una crisi di responsabilità nel processo legislativo.
Il procuratore ha poi criticato duramente il metodo con cui il governo affronta i reati, ostentando un pugno di ferro che, a suo avviso, è inefficace.
Nicola Gratteri
“Si aumentano le pene nel massimo, non nel minimo. Questo significa che nessuno andrà comunque in carcere“, ha spiegato, sottolineando che è il minimo della pena a dover essere alzato per rappresentare un vero deterrente.
Secondo Gratteri, senza modifiche strutturali, queste misure restano pura propaganda.
Le riforme giudiziarie
Un capitolo particolarmente critico riguarda le riforme giudiziarie in discussione, come le limitazioni all’uso delle intercettazioni e l’eliminazione del reato di abuso d’ufficio.
Gratteri ha ricordato che il 99% delle indagini si basa su intercettazioni telefoniche, ambientali o telematiche.
“Ridurre questi strumenti significa neutralizzare la giustizia“, ha detto al conduttore Corrado Formigli, spiegando che i limiti di tempo imposti rischiano di favorire i criminali, che potrebbero “far decantare” le indagini fino alla scadenza dei termini.
Manifestazioni e scontri
Non sono mancate riflessioni sull’ordine pubblico, in particolare sul diritto di manifestare.
Gratteri ha difeso con forza la libertà di dissenso, ma ha chiesto tolleranza zero per i violenti. “Chi danneggia il bene pubblico, come i black bloc che usano cartelli stradali come armi, va arrestato in flagranza e messo in carcere”, ha affermato, distinguendo tra il diritto di protestare pacificamente e l’illegalità.