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Neuralink di Elon Musk impiantato nel primo essere umano: chip cerebrale, a cosa serve e come sta il paziente

Primo impianto su essere umano del chip cerebrale di Neuralink di Elon Musk, il dispositivo che promette di rivoluzionare la vita ai pazienti paralizzati

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Per la prima volta un chip di Neuralink, la start up di Elon Musk, è stato impiantato su un essere umano. A riferirlo su X è stato proprio Elon Musk, che ha svelato il successo del grande passo della sperimentazione che ha l’obiettivo di cambiare la vita alle persone paralizzate.

L’annuncio di Musk sull’impianto Neuralink

Il primo grande passo della sperimentazione del chip di Neuralink si è consumato domenica 28 gennaio 2024, quando il dispositivo è stato impiantato su un essere umano. Musk, orgoglioso e soddisfatto, ha quindi svelato che l’impianto è andato bene.

Su X, infatti, l’imprenditore ha sottolineato che il paziente “si sta riprendendo bene“. Inoltre ha evidenziato che “i risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi di neuroni”.

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Il chip impiantato, ha svelato Musk, si chiama “Telepathy” e consentirà il controllo del telefono o computer semplicemente “con la forza del pensiero”.

Cosa sono e come funzionano i chip Neuralink

E “Telepathy” è un nome azzeccato per il chip di Neuralink che promette di essere una vera e propria rivoluzione in campo medico. Musk, parlando dell’impianto, ha scritto sui social si immaginarsi uno “Stephen Hawking che può comunicare più velocemente di un dattilografo”.

L’obiettivo di Neuralink, infatti, è quello rivoluzionare il cervello umano tramite chip in grado di aiutare chi ha problemi neurologici e lesioni traumatiche leggendo le onde celebrarli. Si tratta di una “interfaccia cervello-computer” per captare l’attività elettrica dei neuroni e convertire i segnali in comandi per controllare un dispositivo esterno.

Elon Musk

Lo scopo di utilizzo, ha evidenziato la start up, è principalmente medico per consentire alle persone paralizzate di controllare un cursore o una tastiera con il solo pensiero.

Le sperimentazioni sugli animali

Da maggio la società di Musk aveva annunciato di aver ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration per condurre i primi test su esseri umani e l’azienda mesi fa aveva cominciato a reclutare volontari per una sperimentazione clinica per testare il dispositivo.

Ma Neuralink ha già condotto vasti studi sugli impianti negli animali, attirandosi critiche da molti attivisti. L’impianto, delle dimensioni di una moneta, infatti è già stato inserito nel cervello di un macaco che è riuscito a giocare al videogioco “Pong” senza controller o tastiera.

I precedenti di chip cerebrali su umani

Neuralink però non è la prima società a installare un impianto cerebrale su un essere umano. A settembre, infatti,  l’azienda olandese Onward ha annunciato di aver testato l’accoppiamento di un impianto cerebrale con un altro che stimola il midollo spinale, con l’obiettivo di consentire a un paziente tetraplegico di riacquistare la mobilità.

Nel 2019, tre anni dopo la nascita di Neuralink, i ricercatori dell’istituto Clinatec di Grenoble hanno presentato un impianto che una volta applicato consentirebbe a una persona tetraplegica di animare un esoscheletro e di muovere le braccia o spostarsi.

Fonte foto: ANSA

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